S'inabissa il charter del sole: 189 morti

Quasi tutte tedesche le vittime. Dubbi sulla sicurezza del jet, subaffittato da una compagnia turca Quasi tutte tedesche le vittime. Dubbi sulla sicurezza del jet, subaffittato da una compagnia turca S'inabissa il charter del sole: 189 morti Santo Domingo, poco dopo il decollo BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Lo chiamavano «Il charter del sole», per 189 persone è diventato l'aereo della morte: il Boeing 757 con a bordo 167 turisti tedeschi (fra loro quattro bambini), due parlamentari polacchi, sette austrìaci e 13 membri d'equipaggio che la compagnia turca «Air Birgen» aveva subaffittato dalla dominicana «Alas Nacionales», è caduto in mare ventidue miglia al largo della costa dominicana sette minuti dopo il decollo dall'aeroporto di Santo Domingo, finendo in decine di spezzoni nell'impatto con l'acqua. Erano le 5,43 di ieri mattina ora italiana, le 23 e 43 di lunedì ora locale: il pilota turco del bireattore diretto a Berlino e Francoforte - un aereo che secondo il ministero dei trasporti di Bonn era privo dell'autorizzazione ad atterrare in aeroporti tedeschi - stava tentando di invertire la rotta quando si trovava a 1500 metri di quota, ma non ha lanciato l'«Sos», lasciando aperti molti interrogativi sulle cause di una tragedia che - tutto fa presumere - non ha lasciato sopravvissuti. Un fulmine, come ha subito ipotizzato un responsabile della compagnia turco-tedesca che organizzava la vacanza dei 176 turisti europei, la Oeger Tour con sede ad Amburgo? «Per gli aerei moderni i rischi sono minimi o nulli quando vengono colpiti da un fulmine», replica un portavoce dell' «Associazione piloti tedeschi», Oliver Willi. Su Santo Domingo del resto, secondo il servizio meteorologico tedesco, non erano segnalati temporali al momento dell'incidente, ma soltanto una pioggia leggera. Un'esplosione a bordo, allora? Anche questa ipotesi ieri sera veniva considerata poco probabile dalle autorità federali, sulla base dei primi riscontri: neanche la «pista curda» - un attentato del gruppo separatista Pkk in lotta con il governo di Ankara - trovava credito a Bonn, anche se un gruppo di investigatori della polizia criminale è subito partito per Santo Domingo, per collaborare alle indagini. Un difetto tecnico del jet, allora, un errore del pilota? In Germania, ieri sera, sotto accusa erano le compagnie charter straniere capaci di offrire tour esotici super scontati: 1' «Associazione piloti» ha subito denunciato le condizioni precarie in cui sono costretti a volare aerei anche moderni e sofisticati come il Boeing 757, che in quasi quattordici anni di esercizio ha registrato soltanto due incidenti mortali (il 20 dicembre scorso un jet della «American Airlines» si è schiantato contro una montagna, durante l'atterraggio in Colombia, provocando 164 vittime). Willi ha definito la tragedia di Santo Domingo «un tipico esempio di quanto provocano certe linee aeree esotiche che sopravvivono soltanto grazie a prezzi bassissimi, a spese della sicurezza. Ci aspettavamo un incidente del genere: ma i viaggiatori hanno il diritto di sapere che i biglietti meno cari non sono sempre i migliori». Risparmiare sulla sicurezza - denunciano ancora i piloti tedeschi - non significa soltanto ridurre la manutenzione, ma anche l'addestramento del personale, che proprio sugli aerei più moderni ha bisogno al contrario di particolari cure. Il volo «Alw 301» era partito in ritardo, in seguito a un guasto improvviso al Boeing 767 che avrebbe dovuto riportare in Germania i 167 turisti: all'ultimo momento i passeggeri erano stati imbarcati sul più piccolo «757», immatricolato neh" 88 e di solito impiegato per i collegamenti charter fra l'Argentina e la Repubblica Dominicana. Dopo oltre quattordici ore di volo, l'aereo avrebbe dovuto atterrare a Berlino Schoenefeld alle 14 e 10 di ieri, e proseguire poi per Francoforte dopo aver sbarcato la metà dei passeggeri: ad attenderlo c'erano decine di persone, amici e parenti delle vittime che non avevano sentito alla radio le prime notizie del disastro, e che soltanto arrivando all'aeroporto - dove le telecamere li hanno subito circondati - hanno saputo. Nessuno è tornato a casa: due unità di crisi formate da psicologi, sacerdoti e medici li hanno raccolti in un albergo, per garantire assistenza e conforto. Ma al centro del dibattito infuocato che ha invaso la Germania dopo la tragedia di Santo Domingo, non ci sono soltanto le compagnie charter minori: il Paese leader mondiale nei viaggi esotici si interroga anche sulla struttura stessa dell'azienda-turismo. Secondo l'Associazione dei Tour Operator, tuttavia, l'impatto emotivo del disastro di ieri avrà breve durata: i tedeschi continueranno a volare a prezzi stracciati a Santo Domingo, dopo aver già triplicato le presenze negli ultimi due anni (oltre 350 mila nel '95). Tocca al governo federale risolvere il problema sicurezza, chiedono i piloti: seguendo la via di quello americano, che impedisce alle compagnie dubbie di decollare dal proprio territorio. Emanuele Novazio Tipo: Apertura alare: Lunghezza; Portata:: BIREATTORE __ 38 METRI 47 METRI Velocità di crociera: Primo volo: 204 PASSEGGERI IN CONFIGURAZIONE DI CLASSE MISTA, 239 IN CONFIGURAZIONE CHARTER 850 CHILOMETRI L'ORA FEBBRAIO 1982 Esemplari venduti:. Altri incidenti: 838 (a 46 compagnie) 20 DICEMBRE 1995 A CALI, IN COLOMBIA (160 vittime) Sopra un Boeing 757 e l'equipaggio del jet A fianco i parenti dei passeggeri in lacrime Sotto la sciagura del febbraio '89, quando morirono 137 italiani

Persone citate: Alas, Emanuele Novazio, Oliver Willi, Operator