LIEBMAN & CATHERINE In esclusiva al piccolo regio e al procope c'è Mal Waldron di Paolo Ferrari

LIEBMAN & CATHERINE AZZ LIEBMAN & CATHERINE In esclusiva al Piccolo Regio E alProcope c'è Mal Waldron UK SUBS, FOETUS E MR. BUNGU TERZO concerto di «Linguaggi jazz», protagonista il duo formato dal chitarrista Philip Catherine e dal sopranista David Liebman, un «progetto speciale» nato in esclusiva per la rassegna curata dal Centro Jazz: l'appuntamento è per sabato 3 febbraio al Piccolo Regio (ore 21,15, ingresso 20 mila lire). Liebman, nato a Brooklyn nel '46, esordisce a cavallo tra gli Anni Sessanta e Settanta, in piena epoca fusion, e ha fatto parte, in quel periodo, della band di Miles Davis, avvicinandosi presto al jazz di ricerca: collabora con Bob Moses, Reich Beirach, più tardi fonda un quartetto con John Scofield e il gruppo Quest, per approdare quindi in Europa dove ha contatti con Joachim Kuhn, Daniel Humair e il nostro Franco D'Andrea. Philip Catherine, nato a Londra nel '42, muove da un mainstream moderno, e trova la miglior collocazione nel trio con Tom Harrell e Hein Van De Geyn. "Ma un altro evento attira l'attenzione del pubblico jazz: è il ritorno di Mal Waldron, lunedì 5 febbraio al «Café Procope» (via Juvarra 15, ore 22, 20 mila lire, in collaborazione con Radio Flash), con un trio che vede l'anziano e valoroso piani¬ ci// sopra. Durici Liebman A destra. Mike Patton ovvero Mr. Rimale sta afroamericano al fianco di Tiziana Ghiglioni, forse la miglior voce del jazz italiano, e del sassofonista Igor Sciavolino. Il programma del recital prevede temi originali dello stesso Waldron e di Sciavolino, composizioni di Coltrane e Monk, e celebri standard. [g. fer.] Se i Ramones hanno da poco salutato i palchi italiani con il concerto milanese, coloro i quali aprirono nel 1979 da Torino il loro primo tour dalle nostre parti non hanno alcuna intenzione di mollare. Sono gli U.K. Subs, ovvero i Sovversivi del Regno Unito, che diciassette anni fa arrivarono al Palasport, si narra, in autostop, e ora poco ci manca. La band di Charlie Harper, già allora «non giovanissimo» per i media, non ha mai posato il sedere nell'olimpo del rock mondiale, né ha cercato alibi al proprio punk rock originario. Autori di inni generazionali come «Young Criminals», «Warhead», e «Barbie's Dead», gli U.K. Subs hanno di recente realizzato l'album «Normal Service Resumed» (Fall Out). Suonano il 5 febbraio al «Barrumba» (via S. Massimo 1, ingresso drink-card, ore 22); e per i neopunk dei '90 è una lezione di storia. Meno celebrativo si presenta, il 7 febbraio alle 21,30 al «Dracma» (via Banfo 24/c), l'appuntamento cpn Foetus, cattivo ragazzo con una spiccata attitudine all'estremo sorretta da un'intelligenza rock superlativa. Nell'irrequieto J.G. Thirlwell, il terrorista sonoro e morale convive da molti anni in buona armonia con il produttore di successo, le sgommate porno vanno a braccetto con la ricca produzione dei Nine Inch Nails, e il culto del circuito industriale corrisponde all'ammirazione di milioni di rocker. Al «Dracma» l'artista australiano affermatosi a New York, partirà dal recente album «Gash» (Big Cat) per distorcere, rumoreggiare e provocare con i suoi Morniung Glories. Ingresso 25 mila lire. Più ludiche che psicotiche suonano invece le intenzioni di Mr. Bungle, sul palco la stessa se-' ra al «Barrumba», (ore 22, ingresso 20 mila). Basta il nome, Signor Pasticcio, a scoprire le carte di Mike Patton, voce dei Faith No More, per l'occasione en travesti in compagnia del fedele chitarrista Trey Spence e di un pugno di musicisti di Frisco in libera uscita. I due album realizzati in quattro anni dalla ghenga sono godibili e intelligenti, tantopiù che l'ultimo, «Disco Volante» (W. B.), sconfina con cognizione di causa nella musica nostrana, Celentano compreso. Paolo Ferrari

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