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TEATRO DI TORINO TEATRO DI TORINO PARIGINA TUTTO PEPE La commedia di Becque con Anna Mazzamauro B ASTEREBBE la scena d'apertura della pièce per capire immediatamente perché Henry Becque dovette faticare così tanto per imporre la propria commedia «La parigina» sulle scene. Per più di tre anni l'autore infatti ricevette soltanto rifiuti, fino al 1885, quando venne rappresentata sul palcoscenico del Teatro de la Renaissance. La Vassilissa al Colosseo . [fianco Anna Mazzamauro Sotto a sinistra la Fanio con Russo in Semiramide a destra Luca l eggélti ancora con la Fumo pia di gruppo. Il tema, le vessazioni subite dagli uomini, indifese vittime deh'altro sesso. A uno dei quattro, però, viene un'idea malandrina. Perché non raccogliere ciò che ognuno nella serata era disposto a perdere a poker, per chiamare una «signorina» a pagamento, e, divertendosi con lei, prendersi una rivincita su tutto Ù genere femminile? Dopo un po' di resistenze, il progetto viene approvato. La «signorina» arriva d'attrice Katharina Vassilissa): è elegante, provocante, bellissima. Però... [cr. e] Basterebbe la scena iniziale, dicevamo: è un alterco costruito da botta e risposta fittissimi tra un uomo e una donna; si direbbe una scena di gelosia tra marito e moglie costruita con perizia da un buon artigiano dell'arte teatrale, ma ad un tratto arriva a folgorarci l'ultima battuta pronunciata dalla donna: «Badate che mio marito...». E tutto prende nuova luce: è una scena tra amanti, ma che denuncia la stessa stanca, amara routine di un rapporto matrimoniale corroso dal tempo e dall'abitudine. «La parigina» infatti denuncia l'immoralità, ormai divenuta norma, della società borghese. Il tradimento ha perso anche la sua carica eversiva, non è più nemmeno un passatempo gioioso, è semplicemente una stanca routine, proprio come il matrimonio. E in quanto tale moltiplica se stesso in nuove combinazioni dove la donna è l'unica conduttrice del gioco. E' lei, cacciate le false illusioni, ad affrontare con intelligenza pra-