A CLAUDIA BASTA UN NIENTE La bella Koll con Jannuzzo nella commedia di Vaime

ALFIERI ALFIERI A CLAUDIA BASTA UN NIENTE La bella Koll con Jannuzzo nella commedia di Vaime SE Anna Falchi imperversa nei cinema, in «Celluloide» di Lizzani, Claudia Koll, la sua alter ego sanremese, si dà al teatro. «E' il mio primo amore», confessa l'ex «scoperta» di Tinto Brass dall'alto delle sue favoleggiate curve. Accanto a Gianfranco Jannuzzo, l'attrice sarà all'Alfieri di Torino dal 6 all'11 febbraio in «Alle volte basta un niente». La commedia è scritta da Enrico Vaime in collaborazione con lo stesso Jannuzzo, la regia è di Pietro Garinei, le scene di Uberto Bertacca. In scena c'è una coppia, un lui meridionale e una lei settentrionale che dopo anni di convivenza tirano le somme del loro rapporto, imputandosi a vicenda colpe e frustrazioni. Ricordano, .1 destra ( '/audio koll interprete al fianco di ( Lanfranco Jannuzzo (lotti sullo) di "Alle volte basta un niente» dal 6 all'11 febbraio litigano, e raccontano ciascuno la propria versione della storia, interpretando man mano anche i vari personaggi che sono andati e venuti nella loro vita: la suocera, il nonno, gli amici, la madre, i fratelli. «Io devo recitare tre donna diverse - dice la Koll - una pr milanese molto sicura di sé e intraprendente, una tipica siciliana e una romana arricchita e burina». Anche Jannuzzo, come accade spesso, si esibisce in numerosi ruoli, che gli permettono parlate differenti e gag sempre apprezzate dal pubblico. Una coppia difficile, come tante. Lui meridionale, che incontrata lei, nordica e volitiva, abbandona tradizioni e paese per seguirla, e poi, dopo anni, si ritrova pieno di nostalgie e di rimpianti. Sul palco, il racconto si sdoppia: le storie sembrano essere due, tanto sono diversi i punti di vista dei narratori. Tuttavia, se il duo Koll-Jannuzzo nella finzione non va d'accordo per esigenze di copione, nella relatà le cose sono ben diverse: «Siamo una bella coppia dichiarasoddisfatta Claudia con Gianfranco mi trovo benissimo e mi diverto. Siamo tutti e due giovani e ci completiamo, senza mai entrare in competizione». Cristina Caccia

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