Parise Comisso«la ghenga romana» di Mirella Serri

ro «la ghenga romana» ro «la ghenga romana» Nuove lettere di un'amicizia nel Veneto nni Cinquanta ■fi/a Parise ■disegno Ila Fioroni: a lettere ■so (in alto) die Edizioni iradipo stano, nel modo che mi è più congeniale, nell'estro e nel disordine dell'avidità, nel sogno e nell'avventura». Ad insinuarsi come un cuneo tra i due, un tempo complici e solidali, ci sono anche i premi letterari. «Non è vero che ti sfuggo, mio caro Giovanni, ma talvolta, e te lo dico con tutto il bene che ti voglio, mi fa male vederti così crudo con me, vorrei che l'affetto profondo che sta alla base della nostra amicizia non avesse mai a incrinarsi. Non ti preoccupare per lo Strega se l'hai promesso a Cibotto, ma leggi il mio libro, che ti farò avere al più presto». Il racconto con cui Parise si conquisterà gli allori del Premio Viareggio è II padrone e quel «non ti preoccupare» per lo Strega suona come una negazione freudiana e come un rimprovero. Ormai il divorzio è in atto: nel '63 Parise inizia la sua collaborazione con il Corriere della Sera e viaggia da inviato speciale negli Stati Uniti, Cina, Giappone, Vietnam. «Non posso tornare a Treviso - comunica in una lettera del giugno '65, periodo in cui la corrispondenza si interrompe, quattro anni prima della morte di Comisso -, Cosa farei? La realtà impoetica che ho sotto gli occhi è l'unica realtà vera e non mi resta che rappresentare l'assenza di poesia di questa realtà. Treviso sarebbe un dolce sogno, al di fuori della realtà, una specie di infanzia continuata ma non più autentica». Ferito dall'abbandono dell'amico viaggiatore, Comisso non risparmia i suoi veleni. In una lettera a Cibotto - che, come Parise, partecipava al Premio Strega - così lo critica: «E' stato qui arido e sfuggente, era in vena di ironizzare "sulla Vaca Mora (il romanzo di Cibotto che partecipava allo Strega, ndr)"... Lui pensa solo a se stesso... Dopo tutte le prove che gli ho dato voleva che scrivessi sul suo ragazzo morto che esce in ristampa, ma può aspettare. P. disse che vive del suo pensiero, quale? Vive di una frenesia romana a truccare». Amici cari, addio. Mirella Serri

Persone citate: Comisso, Fioroni, Parise

Luoghi citati: Cina, Giappone, Stati Uniti, Treviso, Viareggio, Vietnam