Presentato «Va' dove ti porta il cuore» della Comencini Virna Lisi nonna d'Italia

Presentato «Va' dove ti porta il cuore» della Comencini Presentato «Va' dove ti porta il cuore» della Comencini Viinq Lisi nonna d'Italia Tamaro-, ho piantò dalla prima scena ROMA. Davanti alle immagini del nuovo film di Cristina Comencini «Va' dove ti porta il cuore», Susanna Tamaro, autrice del libro-fenomeno che ha venduto 4 milioni di copie in tutto il mondo, «ha pianto dall'inizio alla fine». E come lei è probabDe che si comporteranno molti di quelli che hanno amato la storia di Olga, una donna «che capisce se stessa solo alla fine dell'esistenza». Convinta che «molto di ciò che viviamo ha origine nelle esperienze che ci hanno preceduto», la figlia d'arte Cristina Comencini ha firmato una trasposizione cinematografica al tempo stesso fedele e infedele al racconto scritto: «Curiosamente - ha dichiarato - mi sono accorta, mentre giravo, che questo forse è il più personale dei miei film e allora ho pensato che c'è, nelle pagine del lihro, una polverina magica che arriva al cuore di chiunque lo tocchi». Sceneggiato dalla regista insieme con Roberta Mazzoni, costato 5 miliardi e venduto già in 12 Paesi del mondo, il film è interpretato da Virna Lisi che è la nonna, Olga, il perno centrale della vicenda; da Margherita Buy che è Olga giovane; da Galatea Ranzi che è sua figlia Ilaria e da Valentina Chico, la nipote che riceve il diario e rappresenta in qualche modo «la liberazione di questa catena di donne». I due personaggi maschili sono affidati a Massimo Ghini e a Tcheky Karyo. Fin dalle prime fasi del progetto la Comencini aveva pensato a Virna Lisi e per l'attrice ricevere la proposta è stato esattamente «come ricevere un regalo». Appesantita da un reticolo di rughe perfettamente disegnato sul volto sempre bello e sempre illuminato da occhi intensi e glaciali, Virna Lisi racconta di aver recitato «trattenendo le emozioni e rendendo il personaggio, soprattutto nella parte finale della storia, forse un po' più fragile e dolce di come è descritto nel libro». Apparire anziana sul grande schermo non la inquieta. Anzi: «Sono più di 20 anni che faccio ruoli da vecchia: sono quelli che mi attirano maggiormente perché ci si può lavorare sopra in modo approfondito. Fare la "bella donna" oggi non m'interessa: l'ho fatta per tanto tempo quando ero giovane e non m'interessava neppure allora. Figuriamoci adesso». Il gran successo del romanzo della Tamaro è stato accompagnato, come si sa, da critiche pesanti e accuse senza appello. E per molti il fenomeno «Va' dove ti porta il cuore» è rimasto un mistero: «Il libro - dice la Comencini - è andato dritto al cuore del lettore, e questo ha provocato in giro molto astio». Una reazione che, secondo Virna Lisi, è tipicamente italiana: «Da noi succede sempre: ogni volta che qualcuno ha successo, tutti sono pronti a saltargli addosso. Invece di capire che dovremmo essere uniti e sostenere una nostra affermazione, facciamo il contrario. Comunque critiche e attacchi non hanno minimamente influito sulla lavorazione del film». Roberta Mazzoni, sostiene che l'enorme diffusione del romanzo è dovuta all'uso che ne è stato fatto: «Molti lo hanno utilizzato come una lettera, un messaggio nella bottiglia, inviato per comunicare con qualcuno con cui non si riesce a parlare. E questo in un momento in cui la tendenza a censurare i sentimenti, a non dire, si è molto rafforzata». Nel tentativo di girare «un film teso in cui i sentin.enti risultassero dalle facce e dalle espressioni piuttosto che dalle parole dette», la Comencini ha inserito snodi di racconto originali e ha ridotto al minimo l'uso delle tante «belle frasi» del libro. Sul finale, però, scorrono inevitabili le ultime parole del racconto, quelle che contengono il «messaggio» della storia: «Per me "Va' dove ti porta il cuore" vuol dire soprattutto "conosci te stesso", per capire quello che fai e perché lo fai. Magari anche in ritardo, dopo tanti anni come accade a Olga che, da giovane come da vecchia, vive in balia delle situazioni drammatiche che la vita le riserva», [f. e] Virna Lisi in una scena del film «Va' dove ti porta il cuore»

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