Ecologia a scuola In classe entra l'ora verde di Bruno Ghibaudi
Ecologia a scuola Ecologia a scuola In classe entra l'era verde ROMA Non si correrà il rischio di essere bocciati, questo è vero. Ma per le 35.000 scuole italiane, dalle elementari alle superiori, l'ambiente è ormai diventato una materia d'insegnamento vera e propria. Dal prossimo anno, naturalmente. Lo hanno deciso ieri Paolo Baratta, ministro dell'Ambiente, e Giancarlo Lombardi, ministro della Pubblica Istruzione, siglando un accordo di programma che stabilisce l'inserimento dell'ecologia fra le materie d'insegnamento e un primo stanziamento di 16 miliardi in tre anni (erogati dal ministero per l'Ambiente) per gli interventi organizzativi più urgenti. «L'educazione ambientale veniva già insegnata in alcune scuole - dice Lombardi. - Si trattava però di casi sporadici. Da oggi, invece, l'insegnamento non sarà più facoltativo». L'ora verde si inserirà dunque fra le ore riservate alle discipline tradizionali. Sarà un insegnamento particolare perché flessibile: l'insegnamento in aula si alternerà alle dimostrazioni pratiche in laboratorio e alle visite guidate ai parchi e alle oasi protette oppure alle realtà urbane e ai luoghi di interesse ambientale. Come verrà insegnato l'ambiente? «Per troppo tempo si è parlato dei problemi ambientali in termini polemici - accusa Lombardi. Ora bisogna parlame in termini costruttivi». Gli fa eco Baratta: «E' facile presentare mostri e su questi costruire realtà culturali. Una visione diseducativa. E' invece indispensabile costruire una didattica e uno strumento di formazione che ruoti intorno a tre temi: la conoscenza, l'autodisciplina e le istituzioni». Per adesso si dice soltanto che tutte le scuole dovranno dedicare alcune ore alle tematiche ambientali: flora, fauna, inquinamento, conseguenze a breve e lungo termine per gli esseri viventi. Ma dopo la diagnosi e la denuncia dovranno emergere le proposte pratiche per rispettare e conservare il nostro habitat. Sindacati, imprenditori e associazioni ambientaliste saranno ampiamente coinvolti. Il sistema nervoso che veicolerà le informazioni fra la miriade di computer che verranno sparsi nei vari ambienti sarà naturalmente Internet. Ma non solo. Si parla infatti di Andrea, e cioè di un Archivio nazionale di documentazione e ricerca per l'educazione ambientale. Un programma affascinante, come si vede, ma con un neo tutt' altro che irrilevante: quanti insegnanti sono oggi in grado di affrontare con competenza questi temi? Risposta scontata, almeno per chi conosca la realtà della scuola italiana. Ma i due ministri sembrano ottimisti: gli stanziamenti serviranno anche a questo. Tempo a parte, ovviamente. Il cambiamento, comunque, ci sarà. Nel nuovo lessico si parla già di «ecolaboratori», di «ecocentri», di «ecoinformazione» e perfino di «educazione ortobotanica». Bruno Ghibaudi Lombardi Lombardi
Persone citate: Giancarlo Lombardi, Lombardi, Paolo Baratta
Luoghi citati: Roma
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