Ambra: ho preso in giro chi «gioca» con la vita

Ambra: ho preso in giro chi «gioca» con la vita Ambra: ho preso in giro chi «gioca» con la vita UNA STAR SOTTACCUSA v ,.,■*.;> >.?-.-■. -, v. •<:"«-. t SAPEVAMO che esistono i giochi di morte. Saltare nel vano dell'ascensore, correre nelle gallerie dei treni, buttarsi sulle metropolitane lanciate, schiantarsi contro un albero con un'auto rubata per far scattare l'airbag. Non sapevamo che c'è anche chi si infila dentro uno scatolone piazzato in piena autostrada per sentire l'effetto che fa. L'abbiamo scoperto grazie a Fabrizio, che a «Generazione X» ha raccontato ad Ambra le sue imprese spericolate appena fuori Roma. La tv verità, in questo caso in onda su «Italia 1», segna un altro punto. Ambra, non ha paura di instillare il veleno dell'emulazione? «Ma no, mi sembrava stupido non parlarne. A "Generazione X" non ci fermiamo mai e non ci diamo limiti. Ovviamente la storia di Fabrizio l'abbiamo presentata per scoraggiare chiunque dall'imitarlo». E' proprio sicura che ai suoi giovani spettatori non siano venute voglie folli? «In trasmissione abbiamo scelto la chiave ironica. Entra me- glio in testa che il gioco dello scatolone non si deve fare. Sono sicura che se avessimo adottato lo stile drammatico, qualche ragazzo avrebbe potuto dire: "Beh, prima di giudicare, facciamo una prova. Invece, Fabrizio l'abbiamo preso in giro». Perché «Generazione X» ha scelto una vicenda così estrema? Soltanto per ra- gioni di audience? «La puntata era dedicata agli sport estremi, o forse sarebbe meglio chiamarli manie estreme, e in redazione avevamo ricevuto la lettera di un ragazzo di Roma, Fabrizio appunto, che ci diceva che usava fare 'sta cosa». Sarebbe lo scatolone sull'asfalto. «Sì, lo scatolone». E avete deciso di farlo parlare. «Prima gli abbiamo spiegato che è un reato fare una cosa del genere e poi abbiamo cercato di convincerlo a venire in trasmissione, ma non voleva. Alla fine si è detto disposto a parlare al telefono. E abbiamo fatto una chiacchierata in studio». Che cosa ha raccontato? «Che prende la macchina, va in autostrada, parcheggia in corsia d'emergenza e si sistema nello scatolone in corsia di sorpasso. Lui dice che sente le auto e i camion sfrecciargli vicino e che si sente perso nelle nuvole». ~-" Nelle nuvole? «Sì, lo fa sentire bene». Perché lo fa? «E' quello che abbiamo cercato tutti di capire. Lui mi ha detto che così si sente un eroe e io gli ho risposto che gli eroi fanno sempre qualcosa per un motivo. La realtà è che un perché non c'è e che Fabrizio non ha uno scopo finale. Deve avere problemi grossissimi. Si vede che non si piace, si annoia». Da quanto tempo lo fa? «Da un paio d'anni». Da brava conduttrice-modello, ha provato a convincerlo di smettere? «A Fabrizio ne abbiamo dette di tutti colori e che il suo scatolone è una stronzata. Nessuno dovrebbe provarci. Anche perché dopo ci ha telefonato un ragazzo che ha detto che lui si diverte a mettere sotto gli scatoloni in autostrada!». Ha scoperto nel suo talkshow il motivo del diffondersi di queste manie mortifere? «Io credo che le scintille di pazzia che ci sono nelle teste di tanti giovani non vengono dalla nostra generazione, ma dalle altre». Siete vittime? «Un po' sì». Visto che li frequenta tutti i giorni in tv, che idea si è fatta dei diciottenni? Quanti sono i matti come Fabrizio? «Il problema dei diciottenni è la voglia di essere, di essere trend, sofisticati, alla moda, d'elite, ma non c'è tutto 'sto bisogno di cose assurde». Gabriele Beccaria Mi Un giovane in diretta: mi nascondo in una scatola e aspetto l'arrivo delle auto Ambra Angiolini conduce su Italia I il programma «Generazione X»

Persone citate: Ambra Angiolini, Gabriele Beccaria

Luoghi citati: Fabrizio, Italia, Roma