Parlato: non è ancora detta l'ultima parola di Valentino Parlato
Lazio, ululi a ai per i cellulari Il «manifesto» insiste con la linea dura anti-pds Parlalo: non è ancora detta l'ultima parola Chi è il terzo che gode nel «Braccio di ferro tra Fini e D'Alema»? Il disegnatore satirico Vauro non ha dubbi: Olivia, che «fugge con Prodi». La vignetta di ieri sul manifesto abbandona i toni cupi della polemica per questo excursus quasi lieto nel mondo dei fumetti, con un Prodi piccolo piccolo tra le braccia della spilungona amata da Popeye. Ma non si tratta di una revisione, la linea dura non viene abbandonata. Ben lo dimostra l'editoriale del direttore Valentino Parlato, che prende spunto da una lettera pacatamente critica, per cui «il linguaggio primitivo, il paradigma del tradimento, l'invocazione al popolo dei fax che trovo da qualche giorno sul manifesto, non aiuta a capire. Non aiuta la causa della sinistra». «Se "linguaggio primitivo" è dire pane al pane - risponde Parlato allora accetto volentieri la qualificazione. Quello in corso è uno scontro politico di straordinaria gravità per noi tutti: se le cose stanno a questo modo, non c'è spazio per le buone maniere o per la critica pacata e distaccata. Nella storia e nella politica ci sono momenti in cui si arriva al "bianco e nero": non ci sono più grigi. E in questi frangenti è moralmente corretta e politicamente efficace la durezza e anche la personalizzazione degli attacchi». [r. L] Valentino Parlato direttore del «Manifesto»
Persone citate: D'alema, Parlato, Prodi, Valentino Parlato
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