Veti incrociati, totoministri in tilt

L'ex giudice si è rivolto alla procura sul presunto complotto «Più donne nell'esecutivo». Spuntano i nomi della Moratti e di Ida Magli Veti incrociati, totoministri in tilt La destra minaccia di candidare Mancuso ROMA. «Garanzie, veti, caselle: sembra di stare al gioco dell'oca», scuote il testone brizzolato Gerardo Bianco, e dalle parole del vecchio Jerry si intuisce che il gioco è appena ricominciato. Mentre i leader litigano e la nascita del governo sembra di nuovo a repentaglio, fra i due poli dilaga la febbre dei veti. Tutti hanno smesso di proporre nomi, preferendo dedicarsi all'impallinamento di quelli altrui. Il giochetto comincia da Lamberto Dini. Il presidente uscente è allergico alla Destra. Non lo vogliono né agli Esteri né al Tesoro, gli unici ministeri che potrebbe accettare. Il Polo è convinto che il pds voglia fare di Dini il nuovo capo dell'Ulivo e cerca in ogni modo di toglierlo di mezzo. Anche proponendo scambi inaccettabili: «Se loro impongono il ritorno di Dini, noi potremmo chiedere quello di Mancuso», minaccia il capo dei senatori finiani Maceratini. E il «Dinicidio» non finisce qui. Gli uomini del Polo hanno fatto circolare la voce che i diplomatici della Farnesina non vogliono Dini e spingono per la riconferma di Susanna Agnelli. Al Tesoro, la strada di «Lambertow» è sbarrata dal rivale di sempre, Azeglio Ciampi. Resta l'ultima finestra: una vicepresidenza del Consiglio «ai mezzi» con Gianni Letta, da ieri in corsa anche per gli Interni, ma il primo ad escluderla è stato Berlusconi, che non Senza una dose di umorismo avrebbe suggerito a Maccanico di affiancare Romano Prodi a Gianni Letta come suoi «vice», parificando di fatto il leader della coalizione avversaria al suo uomo. cty fiducia. A difesa di Dini non resta che Maccanico, che ieri ha ribadito a Gerardo Bianco la sua volontà di offrire una poltrona di gran lusso al predecessore. L'altra promessa della giornata l'Incaricato l'ha fatta alle esponenti della commissione pari-opportunità. «Più donne nell'esecutivo», ha garantito Maccanico, e chissà se alludeva solo alla Agnelli e alla Moratti, in lizza, la seconda, per Famiglia e Grandi Infrastrutture. C'è anche l'antropologa Ida Magli, che potrebbe avere l'Università. Seconda casella-veto della Destra: Augusto Fantozzi. Il Polo vuole un suo uomo alle Finanze per garantirsi dal rischio di nuove tasse. Potrebbe essere Marzano, l'economista «soft» di Forza Italia. Sicuramente non Antonio Martino o Sergio Ricossa, gli ultraliberisti, per i quali scatterebbe il veto della Sinistra. Perché anche la Sinistra ha la paletta rossa facile. Ieri ne ha sollevate ben due: una per Lorenzo Necci, l'aitra per Giuseppe Guarino. L'Ulivo li considera entrambi troppo compromessi col passato. E poi alla Giustizia l'Ulivo non vuole un amico della Destra, per cautelarsi dal rischio di amnistie e nuove inchieste contro i giudici. Poi ci sono i veti del Cespuglione, l'insieme di tutti i partiti catto-liberali del Polo, da Costa a Casini, ex timide colombe improvvisamente trasformate in falchi sanguinari da quando si è capito che il governo avrà solo ministri tecnici e quindi loro non ci potranno andare. («Ma i sottosegretari saranno politici, vero?», si informava ieri speranzoso l'ex sottosegretario berlusconiano Floresta). Digerita la botta, l'impavido Mastella prova a rilanciare: «D'accordo sui tecnici, purché non siano solo laici». E il primo risultato è che salta il superministero economico per il «laico» Ciampi e il Bilancio torna ad essere una casella libera per un manager cattolico, Pellegrino Capaldo. Veleggiano senza veti soltanto i nomi inoffensivi, come il sessuologo Willy Pasini, che vive in Svizzera ed è in quota al «Costanzo show»: viene dato per sicuro alla Sanità. [ma. gr.] La «provocazione» di Berlusconi Vorrebbe Letta e Prodi come vice del nuovo premier CARLO AZEGLIO CIAMPI TOTOMINISTRI SUSANNA AGNELLI ; LAMBERTO DINI ■jumjlji^ "SOTTOSEGRETARIO JPMHEfc PRESIDENZA ANTONIO BALDASSARRE fJSSSSBì?" GIOVANNI MARIA FUCK LORENZO NECCI UNIVERSITÀ' LAVORO FAMIGLIA INDÙSTRIA VINCENZO V1SCO AUGUSTO FANTOZZI ANTONIO MARZANO LUIGI SPAVENTA GAETANO RASI PELLEGRINO CAPALDO ERMETE REALACCI PAOLO BARATTA INFRASTRUTTURE. RIFORME ISTITUZIONALI SANITÀ' PUBBLICA ISTRUZIONE INTERNO LUCIO COLLETTI .MARCELLO PERA ' TIZIANO TREU ADRIANO OSSICINI . LETIZIA MORATTI '(GIUSEPPE GUARINO r GIULIANO AMATO ^ GIUSEPPE GUARINO r LORENZO NECCI r GIOVANNI SARTORI GUGLIELMO NEGRI WILLY PASINI EUOGUZZANTI GIANCARLO LOMBARDI GIULIANO AMATO RINALDO CORONAS GIANNI LETTA Qui accanto: la presidente Rai Letizia Moratti A destra:.Lamberto Dini

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