Per l'unità sindacale partiamo dalla base di Giovanni Trovati

m— ANALISI "1 ANALISI Per l'unità sindacale paliamo dalla base '^ìjWmW sindacale ■ , più ancora che utile JLi è necessaria, ma anche dopo il congresso della Cisl a Rimini rimane un auspicio. In un Paese che vede 26 partiti è difficile immaginare una sola rappresentanza per lavoratori e pensionati. C'è una correlazione tra partiti e sindacati: dove i partiti sono tanti, tanti sono i sindacati, come in Belgio; dove i partiti sono pochi, pochi sono i sindacati, come in Germania e in Inghilterra. Per unirsi occorre sacrificare le esigenze corporative e credere che l'interesse generale è sempre premiante. L'unità sindacale ha una storia che supera il mezzo secolo: fu sancita con il patto di Roma il 3 giugno del 1944.in un momento di guerra che richiedeva uno sforzo concorde. Fu una decisione di vèrtici. Tornata la pace, durò poco. Si cercò la colpa principale nella dipendenza troppo stretta del sindacato dalle forze politiche. L'esigenza di unità si affacciò nei primi anni settanta, quando le tre confederazioni - Cgil, Cisl e Uil constatarono che operando insieme avevano strappato i lusinghieri contratti dell'autunno del '69. Sull'onda del successo sembrava cosa fatta. Invece rimase un «ectoplasma», come commentò Camiti. Dopo la comune lotta contro il terrorismo nero e rosso le tre confederazioni tornarono a parlare di unità. Ma le intenzioni caddero soprattutto per le divergenze nei confronti dei Cotìas:. Cisl e Uil volevano isolarli, la Cgil - nonostante l'iniziale posizione di Trentin - tentennò e poi ritenne che fosse preferibile tentare un ricupero. E caddero anche per le difficoltà che incontrava la Cgil a superare la crisi della caduta del comunismo. mur ! «TWJ ve .-.UxìnJìanJ OH *•'<••••' Oggi che il sindacato ri.torna un protagonista politico, è consapevole che l'unità gli darebbe maggiore capacità di contrattazione. Lo stesso riconoscimento di Modigliani a Rimini - «Senza la vostra coerenza nel rispettare l'accordo sul costo del lavoro oggi in Italia ci sarebbe un'inflazione galoppante» - dovrebbe con,vincere che la via è obbligata. Ma come pensare all'unificazione quando si stenta a concordare una unità di azione? Cgil, Cisl e Uil sono divise su temi fondamentali come la flessibilità, la riduzione dell'orario, il salario d'ingresso. Sono divise nei confronti dei contratti: la Cgil - un esempio - non ha firmato quello dei controllori di volo. Una resistenza all'unificazione viene anche dalle divisioni interne, che a volte sono lacerazioni, e dalla stanchezza degli iscritti. Diverse sono persino le prospettive per l'unificazione: la Cisl vorrebbe aprire agli autonomi e fare il sindacato degli iscritti, la Cgil vuole un sindacato dei lavoratori, al di là delle tessere. Forse la via più semplice non la più facile - passa per l'elezione delle rsu: voto aperto a tutti, in tutti i settori. Si conoscerebbe la volontà dei lavoratori e sarebbe il primo passo verso una democratizzazione. Quella democratizzazione che è richiesta daH'art.39 della Costituzione e che sempre è stata accantonata. La fiducia dichiarata e convinta della base - non solo nel momento delle richieste, ma anche nel momento dei sacrifici - serve al sindacato per affrontare responsabilmente il delicato e urgente compito che lo attende: collaborare con il governo e gli imprenditori per dare lavoro a chi non lo ha. Giovanni Trovati «ti j

Persone citate: Modigliani, Trentin

Luoghi citati: Belgio, Germania, Inghilterra, Italia, Rimini, Roma