Banche d'affari, la scommessa è all'estero Mediobanca imbattibile in Italia, ma gli stranieri avanzano di Ugo Bertone

Banche d'affari, la scommessa è all'estero Mancano istituzioni finanziarie per aiutare le aziende che si quotano oltrefrontiera Banche d'affari, la scommessa è all'estero Mediobanca imbattibile in Italia, ma gli stranieri avanzano LE NUOVE FRONTIERE DELLA BORSA PMILANO TAZZA Affari, attenta. Avanzano sul mercato italiano le grandi firme della finanza internazionale. £ tante imprese italiane rispondono alla chiamata: Certo, il fortino di Mediobanca regge, ma solo tra le mura di casa. Basti dire che, nel campo delle emissioni internazionali di società italiane, solo il 1 5,4% del mercato è coperto da banche o finanziarie di casa nostra. Ed in Borsa la musica non cambia. Anzi. L'ultimo annuncio arriva da Finale Emilia. Mario Casoni, uno dei vicepresidenti della piccola industria, ha deciso di quotare in Borsa l'azienda di famiglia, una distilleria di superalcolici con un giro d'affari di circa 100 miliardi. Ma Borsa non è più sinonimo di Piazza Affari. La Casoni ha scelto il listino di New York, per l'esattezza il Nasdaq, un mercato più flessibile (e meno impegna¬ tivo) del Nyse, dove campeggiano però nomi come la Netscape, pioniere di Internet, o la Microsoft di Bill Gates. E al Nasdaq approderà probabilmente anche la vicentina Diesel, nuovo colosso italiano dei jeans. Si moltiplicano, insomma, i segnali della fuga da Piazza Affari già colpita, ieri, dall'ondata di pessimismo sull'evoluzione della condizione politica. E gli operatori erano ieri troppo impegnati a rifar i conti con lo scivolone della lira sul marco e il ribasso del listino per preoccuparsi delle scelte del signor Casoni (non dissimili, del resto, da quelle della De Rigo o della Luxottica che assieme alla Fila hanno già scelto Wall Street). Ma aU'Irs, l'istituto della ricerca sociale, proprio ieri avevano deciso di presentare la prima ricerca italiana sul mercato dell'«investment banking» (tutto quanto riguarda il collocamento di titoli o le ristrutturazioni aziendali). La squadra guidata dal professor Giangiacomo Nardozzi ha passato al setaccio 1750 recenti operazioni finanziarie che riguardano società o enti italiani. I risultati? Mediobanca presidia con energia alcuni segmenti di attività, tipo la ristrutturazione del debito e il collocamento dei titoli destinati a Piazza Affari. Qui il primato della banca di via Filodrammatici è incontrastato: il 72% del mercato degli aumenti di capitale, il 43% delle obbligazioni e il 48% delle ristrutturazioni del debito. Conclusione? «In questi campi commenta Nardozzi - la posizio¬ ne di Mediobanca è inespugnabile. Ci sarebbe, invece, spazio per un secondo polo, alternativo a Mediobanca, che si impegnasse a fare ciò che Mediobanca non fa». Ovvero? «Puntare sul rapporto con i grandi mercati finanziari. Mediobanca ha steso una rete di alleanze internazionali, ma non opera direttamente sui mercati. In tutte le attività delle società di casa nostra rivolte ai mercati internazionali gli italiani controllano meno del 20%». Anche le grandi imprese, insomma, bussano a Mediobanca per le operazioni italiane ma poi si rivolgono altrove per raggiungere Wall Street o la City... «Certo, e in quei varchi si infilano le grandi firme internazionali. Ormai, nel '94, sul fronte dei collocamenti azionari in Italia figurano già tre operatori stranieri tra i primi dieci». La strada è in salita e non sarà facile recuperare. Tedeschi, olandesi e inglesi in questi anni hanno comprato le società finanziarie più attrezzate per affrontar la sfida americana. «Sul mercato - concludono all'Irs - non c'è però quasi più nulla». Ma spingersi oltre frontiera sembra la via obbligata per San Paolo o Imi o altri eventuali sfidanti al ruolo di Mediobanca. Meglio che spremersi in battaglie di potere entro le mura domestiche. Anche perché i casi Casoni o Diesel tendono a moltiplicarsi. Ormai, infatti, le risorse della tecnologia rendono facile quotarsi su una piazza internazionale, magari ad un prezzo più attraente della Borsa italiana (e con una platea ben più ricca); la velocità delle trasmissioni annulla gU svantaggi della distanza e scegliere la via dell'estero può esser conveniente sul piano fiscale per chi decide di quotarsi. Ugo Bertone Il presidente onorario di Mediobanca Enrico Cuccia

Persone citate: Bill Gates, Casoni, De Rigo, Enrico Cuccia, Giangiacomo Nardozzi, Mario Casoni, Nardozzi

Luoghi citati: Finale Emilia, Italia, New York, San Paolo