Albertazzi: «I teatri bruciano così le imprese guadagnano» di O. P.
/Ubertosi: «I teatri bruciano così le imprese guadagnano» L'attore: «Non credo che vedrò la nuova Fenice» /Ubertosi: «I teatri bruciano così le imprese guadagnano» MELANO. «Teatri in fumo? Il fuoco viene appiccato, così le imprese ci mangiano e la burocrazia se ne avvantaggia». Giorgio Albertazzi, ieri a Milano per la presentazione dello spettacolo «La governante» di Vitaliano Brancati, non ha rinunciato ai toni polemici e, denunciando la crisi ormai annosa del teatro italiano, ha puntato l'indice contro il «potere catastrofico della burocrazia, che sempre si frappone tra i progetti e la loro attuazione». «Non so se l'incendio della Fenice sia doloso - ha poi aggiunto l'attore -. Certo è che i teatri non bruciano così facilmente. Non credo che vedrò la nuova Fenice. Forse però le cose stanno cambiando e, se lo dice Cacciari, stimabilissimo, può darsi che il teatro verrà ricostruito presto». Della «Governante», lo spettacolo nel quale recita nel ruolo di Leopoldo Flatania, Albertazzi ha detto che «è l'ultima bandiera del teatro itinerante». E ha aggiunto: «Consideratelo un mio debutto totale, per la prima volta recito». «Tra un anno e mezzo - ha aggiunto - gli spettacoli non andranno più in tournée. Esisteranno solo i teatri stabili, e si dovrà andare a Roma, Genova, Torino a sorbirsi le loro pizze». La ricetta per salvare il teatro secondo Albertazzi (che recentemente ha collaborato alla proposta di legge di An)? «Defiscalizzare - è la risposta -, e poi creare un istituto superiore, come l'Arts Council Inglese, che faccia da tramite tra Stato e palcoscenico e controlli anche gli Stabili, centri di potere cristallizzato». [o. p.]
Persone citate: Albertazzi, Cacciari, Giorgio Albertazzi, Leopoldo Flatania, Vitaliano Brancati
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