La politica? E' una soap opera Dopo le ideologie trionfa «Beautiful»

Un numero speciale di «Legendaria»: il Palazzo segue le regole della fiction, l'unica soluzione è votare con ironia il caso. Ridge a Montecitorio: lo scopre il mensile femminista La politica? F una soap opera Dopo le ideologie trionfa «Beautiful» BA politica? E' diventata una soap opera. Tra inciuci e teatrini, siamo piombati negli intrighi, nei colpi di scena, nelle infinite variazioni delle saghe che inzeppano i palinsesti. Le ideologie sono svanite per lasciar posto all'dnsostenibile leggerezza del serial». Il provocatorio assioma viene da Legendaria, la «testata canguro» culturale di Noidonne, rivista storica del femminismo italiano, che dedica un numero al rapporto tra politica e fiction tv, con vari interventi, a zapping tra Tarantino e Ridge, da Cristiana Paterno a Gualtiero Peirce, da Giorgio Dell'Arti a Silvia Garambois a Norma Ranger! Tutto l'incerto debutto della cosiddetta seconda Repubblica, con imboscate e ribaltoni, secondo Legendaria somiglia a un set ai confini della realtà. Bossi rompe il matrimonio con Berlusconi e flirta con D'Alema': H centro-sinistra si sposa con Dini, ex odiato ministro del nemico? Come un copione di Beautiful, con Brooke Logan che ama Ridge ma figlia con altri, e combatte con la rivale Taylor data per defunta in un incidente aereo, poi miracolosamente riapparsa dal nulla. «H linguaggio segnala inequivocabilmente che una rivoluzione è avvenuta, la politica è diventata fiction - dice Anna Maria Crispino, direttrice di Legendaria -. Non nel senso che i problemi in cui quotidianamente si dibatte siano banali, fasulli o ^verosimili. Tutt'altro. Ma è che il modo in cui vengono "narrati" dai differenti media è diventato esso stesso sostanza». L'esercizio non è sterile. Non è nemmeno un atto d'accusa alla messa in scena delle varie telepoliticas. E' un semplice avvertimento alle elettrici (e elettori) che prima o poi vengono chiamati in causa per intervenire sulla trama, come nelle migliori prospettive dell'interattività. Legendaria non è nostalgica, non rimpiange una fantomatica età dell'oro mai esistita. Spiega che oggi il racconto politico nasce, si sviluppa, s'attizza, come in, Santa Barbara. «Dobbiamo smettere di illuderci che la politica seria si faccia nei conventi o in altri luoghi nasco- su' - dice Crispino -. Tutto avviene nella trasparenza dei media, nel continuum che avvolge le nostre giornate. Ci sembra utile smontare n meccanismo, per prendere un minimo di distanza, per superare la solitudine in cui il tramonto delle ideologie ci ha proiettati». La beautifulogia insegna molte cose per seguire più scafati i Paradise Beach di Via della Scrofa o Cuore ferito di Botteghe Oscure. Innanzitutto occorre abbandonare la prospettiva del «The End». La soap non finisce mai. Non ha vincoli né con le puntate passate, né con quelle future. E la mancanza di memoria assolve anche dal dovere di coerenza. Tutto può succedere nella Santa Barbara di Montecitorio. «Ognuno ha le sue buòne ragioni e dunque tutto è giustificabile, rinegoziabile. Tanto domani è un altro giorno, va in onda un'altra puntata. E solo qualche testarda/o della Prima Repubblica magari vorrà ostinarsi a fare domande o a sollevare dei dubbi sulla scorta delle puntate precedenti». I grovigli narrativi consentono l'apparizione fulminea di personaggi secondari, di cespugli, che di volta in volta affiancano e condizionano gli eroi più solidi. E nessuno sceneggiatore si preoccupa più di tanto del loro destino. Quando non servono più, c'è,sempre a disposizione qualche nubifragio o morbo sconosciuto, per farli scomparire garbatamente. La rivoluzione postmoderna della «soap» ha anche preparato il teleelettorato all'infrazione delle regole. Nel mondo catodico si può tirar fuori il peggio con disinvoltura, fare cose che la morale, la decenza, normalmente impedirebbero. Le pettinature vaporose rendono accettabile il peccato. Per questo Beautiful s'è imposto ovunque, dall'Azerbaigian alle casalinghe di Saint-Vincent. «Nella soap opera postmoderna - dice Crispino - si è aperta la strada a un Far West delle relazioni, a un'etica personale.senza tetto né legge. Come potrebbe mai reggere, in questo scenario, la politica dei patti e delle alleanze?». Bruno Ventavo!! Un numero speciale di «Legendaria»: il Palazzo segue le regole della fiction, l'unica soluzione è votare con ironia ra Un'immagine di Montecitorio; a destra gli eroi di «Beautiful»

Luoghi citati: Azerbaigian, Saint-vincent