Il fumetto piange Magnus Creò Alan Ford e Satanik
Il fumetto piange Magnus Creò Alan Ford e Satamk Morto a 57 anni, l'ultimo lavoro è un albo di Tex Il fumetto piange Magnus Creò Alan Ford e Satamk «Nella vita ho avuto la fetta imburrata, non quella secca...». Roberto Raviola, Magnus per il popolo dei fumetti, aveva chiuso così l'ultima intervista della, sua vita, appena due settimane fa sull'Italia settimanale. Un'intervista piena di soddisfazione, rilasciata il giorno in cui il disegnatore emiliano aveva finito di inchiostrare l'ultima vignetta di un'avventura gigante di Tex cui stava lavorando da sette anni. Magnus è morto ieri mattina a Imola, ultima vittima di una maledizione che sembra essersi accanita sui grandi del fumetto italiano. Aveva 57 anni. «Mi hanno strappato Pratt e Bonvi - diceva - ma con me non ce la faranno. Io ho la pelle dura». Lo ha ucciso un cancro che non gli dava tregua da tre anni. Entrerà nella storia del fumetto oltre per il «Texone» che l'Editore Bonelìi manderà in libreria nei prossimi mesi - per una serie di personaggi creati a cavallo degli Anni 60 e 70 insieme con lo sceneggiatore Max Bunker: Kriminal, Satani*, soprattutto Alan Ford, che è sopravvissuto alle mode e che ancora oggi - con altri disegnatori - fa la sua bella figura nelle edicole sature di fumetti. Nella vita, Max Bunker si chiama Luciano Secchi. «Hanno detto che il mio sodalizio con Magnus si è rotto per un litigio - ricorda -. Erano solo menzogne di un mondo pettegolo come il nostro. In verità lui era un vero artista, e non si sentiva più realizzato nella produzione dello stesso personaggio. Per questo aveva smesso di lavorare ad Alan Ford. Quando gli chiesi di disegnare il numero duecento della serie, accettò con piacere. E avrebbe fatto lo stesso con il trecento, se Roberto Raviol «Magnus» non fosse stato in ritardo pazzesco con il Tex, quello che sarebbe diventato il suo testamento artistico». Magnus ha continuato a lavorare fino all'ultimo. Era stato operato tre mesi fa, e i medici gli avevano lasciato poche speranze. «Sapeva di essere malato - continua Secchi ma con la gente faceva lo spaccone, come sempre. Forse sperava davvero di esserne venuto fuori con l'ultima operazione. L'ho sentito ancora venerdì scorso, non avrei mai immaginato ^WMkl , - che la sua fine fosse così vicina. Vivrà ancora nelle sue opere, in Bob Rock, il terribile rompiscatole della serie di Alan Ford che aveva voluto m disegnare come . ( una caricatura di : , se stesso...». *&-».vV La carrièra di Magnus è divisa da uno spartiacque: il 1974. Il Magnus di «prima» è legato a personaggi per il grande pubblico: ladri e assassini dei primi fumetti ((neri», più volte nell'occhio del ciclone nell'Italia puritana di trent'anni fa. Oppure eroi grotteschi e arruffoni come re Maxmagnus o l'intera banda di Alan Ford, agenti segreti lontanissimi dai fasti degli 007. Poi la svolta verso il fumetto d'autore: personaggi inquieti, a volte decisamente inclini verso l'erotismo. Disegni curati, precisi fino alla mania. Fino all'incontro con Tex: sette anni di lavoro per 224 tavole. «E' arrivato a procurarsi un catalogo di mobili dell'Ottocento per disegnare con precisione un comodino - raccontava lo sceneggiatore Claudio Nizzi -. E lo stesso faceva con le pistole, le pipe, i calessi. Lavorare con lui è stata una follia...». La follia che si rimpiange, quando i grandi se ne vanno per sempre. GuidoTiberga ^WMkl , - m. ( : , *&-»vV Roberto Raviola «Magnus»
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