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Stuprata da papà e dai fratelli «Il prof, mi ha toccata» Inchiesta al Tasso di Roma per la denuncia di un 'allieva ROMA. Un professore, una sua alunna e l'accusa di molestie che sconvolge la vita del liceo storico della capitale, il Tasso. Una brutta storia venuta fuori poco prima di Natale quando al preside arriva la prima lettera che denuncia il disagio della ragazza, che chiameremo Giorgia. Ma l'espisodio di molestia risalirebbe all'inizio di dicembre quando durante una lezione i ragazzi si accalcano attorno alla cattedra e, complice la confusione, sarebbe partita la «manomorta» del professore di lettere, Romeo Arduini, di 53 anni. Così dice Giorgia e così testimonia una sua amica. Otto ragazze si sono schierate dalla parte della compagna firmando una lettera al preside, ma il resto della classe è diviso tra chi sostiene il professore e chi vuole rimanere imparziale. Tra le accuse mosse ad Arduini anche quella di parlare in maniera troppo disinvolta di sesso. Ma soprattutto ai maschi i metodi del docente di lettere piacciono. «E' molto aperto e le sue lezioni sono più universitarie che da ginnasio», dicono in coro. I genitori di Giorgia prima hanno premuto con il preside. Achille Acciavatti, per ottenere uno spostamento di sezione per la figlia. Poi, ottenuto un rifiuto, si sono rivolti all'avvocato Goffredo Giorgi che il 17 gennaio ha presentato una denuncia in Procura, e contemporaneamente è partita la diffida per il preside che avrebbe omesso di denunciare i fatti, di cui era venuto a conoscenza, all'autorità giudiziaria. Intanto il professore accusato dalla ragazzina, dopo le vacanze di Natale si è messo prudentemente in malattia. Giorgia continua ad andare a scuola e dell'accaduto oramai si parla nei corridoi, nelle aule, nella sala dei professori. La scuola è divisa, come divisa è la classe dove è scoppiato il «caso». Adessso tutto il fascicolo di questa vicenda è passato alla procura e anche il provveditore agli studi farà un'inchiesta. Il pubblico ministero Nicola Maiorano ha già affidato ai carabinieri le indagini. Un problema che si presenta al preside proprio all'apertura delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico. Tanto che qualcuno, soprattutto dopo i fatti di droga in un altro liceo importante dell a capitale, non crede alle coincidenze. Un attacco alla scuola pubblica? «Certo che questo tarlo mi è venuto», ammette il preside che spiega il perché della sua.linea di condoitta in tutta questa., storia. «Mi hanno accusato di non aver denunciato la presunta molestia alla magistratura. Ma io non ero e non sono in potere di farlo. Come non posso allontanare il professore dalla scuola. Adesso è in malattia ma ha il diritto di tornare quando vuole». Maria Corbi