Il concorso degli ignoranti di Stefano Bartezzaghi
SS sperono l'un Poltro a 17 anni Sette idonei su 836. Il miglior alimento per i neonati? Il grasso animale Il concorso degli ignoranti LA parsimoniosa saggezza popolare, ignara di Keynes, ammoniva: «E' con le dieci lire che si fa il milione». Anche il famoso milione di posti di lavoro si può racimolare partendo dal poco, e così il Comune di Terni, in attesa dei miracoli a venire, ha messo in concorso sette posti: indubbiamente meno di un milione, ma già qualcosa più di zero. Di questi sette, cinque erano per educatori di asilo nido, e due per educatori da impiegare in una casa per adolescenti in difficoltà. Che per questi sette posti abbiano presentato domanda mille e ottocento candidati, non è una notizia; né è una notizia che, di questi, ottocentotrentasei si siano effettivamente presentati per sostenere la prima prova. La notizia è che la prima delle tre prove è stata superata solo da sette candidati: sette su ottocentotrentasei (pochissimo più dell'uno per cento) e, coincidenza, sette come i posti in palio. L'ultimo dettaglio ha fatto sospettare qualcuno fra gli ottocentoventinove bocciati: tutto combinato, anche all'Università è lo stesso, e poi la prova era troppo impegnativa, piena di domande a trabocchetto. Ma in questa sorta di moviolone concorsuale, le cifre fornite dagli esaminatori non sembrano testimoniare a favore degli esaminati. La prova consisteva in un test, come quelli che nei Peanuts gettano nulla disperazione la simpatica Piperita Patty. A ogni domanda corrispondevano quattro possibilità di risposta, di cui solo una esatta. Sembra che fra gli aspiranti educatori, solo il due per cento abbia saputo indovinare, fra le quattro alternative, cosa veda il bambino alla nascita (nient'altro che luce e colore), e che solo l'otto per cento abbia risposto «proteine» alla domanda: «Cosa non deve assolutamente mancare all'alimentazione di un bambino?» (più numerosi quelli che hanno risposto «i grassi animali»). Il sette per cento sapeva il significato della parola «patologico»: gli altri no. Anche se il numero di candidati è stato precocemente abbattuto, la selezione non si ferma: i sette che sanno cosa vuol dire «patologico» non sono affatto assunti, e devono comunque valicare la prova scritta e quella orale e definitiva. Probabilmente servirà un nuovo concorso, e speriamo che nella città che si chiama Terni, la nuova lotterìa sia meno sfortunata. Il sospetto tenace è che in questo Paese concorsaro e cronicamente disoccupato l'universo scolastico viaggi parallelo al mercato del lavoro: ovvero, che siano destinati a non incontrarsi mai, se non all'infinito (quando, ormai, non serve più). Stefano Bartezzaghi
Persone citate: Keynes
Luoghi citati: Comune Di Terni
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