Un'autorete tiene in corsa il Parma E la Sampdoria scivola verso la zona pericolosa

E la Sampdoria savoia verso la zona pericolosa Un tiro di Zola deviato da Lamonica permette agli emiliani di restare a 5 punti dal Milan Un'autorete tiene in corsa il Parma E la Sampdoria savoia verso la zona pericolosa PARMA DAL NOSTRO INVIATO Il Panna, fortunato, bada al sodo, vince su autorete e non molla il Milan: è l'unico elemento su cui può sorridere Scala. Samp succhiata nell'area pericolante: è l'ossessione che turba ora Eriksson, al quale rivolgiamo un quesito: perché lasciare in panchina, per un'ora, Maniero affidando al povero Seedorf il diffìcile compito di recitare una parte (punta) che non è sua? C'era una volta il calcio. Quello divertente, anche come evento estetico. Il Parma e la Samp, per anni, sembravano averle nel sangue. Un fattore congenito, gradevole, spumeggiante. I tempi sono cambiati, come le necessità che sono ovviamente diverse. E allora il confronto diventa un sano intrattenimento fra onesti operai del pallone. Con tutto il rispetto per la categoria. Dalla «scelta» trae maggiori profitti il Parma, ma solo perché esce dall'incubo di un altra pomeriggio scialbo grazie all'unica traiettoria che indirizza con Zola fra i pali avversari nel 1° tempo (19'), agevolato dalla malaugurata deviazione di Lamonica. E Scala, ormai destinato a fare le valigie per lasciare il posto (a Capello?) a fine stagio- ne, ha cento ragioni per leccarsi le dita dopo aver trovato nel barattolo tre punti dolci come marmellata. Chi ha invece motivi per sospirare è Eriksson, il cui organico non è all'altezza di competere ad alto livello ma che ieri manda in fumo un paio di occasioni prelibate e si vede negare almeno un rigore. Ma che razza di partita si gode (si fa per dire) la gente? Cerebrale, tattica. E spieghiamo perché: Eriksson, zonaiolo per vocazione, per la seconda volta gioca a uomo con Sacchetti (ombra di Stoichkov) e Lamonica (mastino su Zola). E questo già complica la vita al Parma. Dopodiché alza le barricate a metà campo con 5 uomini e si rimette nelle velleità di Chiesa e Seedorf per cavare un ragno dal buco parmigiano. Impresa proibitiva, perché Sensini e Cannavaro non concedono spiragli. E perché Seedorf punta è come una trota sulla ghiaia del greto di un fiume. Problemi diversi spuntano anche nel Parma, che lascia fuori Melli (una punta) fino al 24' del st e si affida ad un fantasista (Zola) e a un ex bomber che ha sale in zucca, ma che lo utilizza ovunque tranne che nel settore dove si concretizzano i sogni. Non fa naturalmente testo la bomba (5' st) scagliata dall'ex Pallone d'oro su punizione. I due non sono comunque agevolati dal marcamento a uomo. E mancando loro il tradizionale sostegno esterno di Di Chiara, spento come una lampadina fulminata, incontrano ulteriori difficoltà a superare il blocco donano. Piuttosto, nel primo tempo, c'è da registrare pure un colpo di testa di Sensini che vola però in cielo (43)'. Il Parma, una volta in vantaggio, pare inattaccabile. E invece la ciurma blucerchiata si scuote. Per 20' minuti Scala vede le streghe: Balleri, Karembeu, Invernizzi e Salsano fanno girare la palla, come si usa nel basket. Gli emiliani guardano: colpo di testa di Karembeu (2' st) e palla alta, suo palleggio con «colomba» sul tetto della porta (9'), rigore reclamato da Maniero (12') per intervento di Apolloni, tuffo ardimentoso di Bucci che salva su Maniero (18'), «testata» di Balleri fuori quadro di poco (20') e rigore per intervento scorretto di Dino Baggio su Chiesa (23', Beschin, dove sei?). Si pensa, dunque, ad un Parma cotto, o quantomeno in difficoltà. Fuori Stoichkov, entra Melli. Il Parma sembra riprendere animo e corpo. Ma sono gli ultimi fuochi: due, il primo (25') di Apolloni e il secondo di Baggio, e guarda caso entrambi con colpi di testa e pallone sopra la traversa. Sembra quasi uno schema fisso, perché azioni fluenti con tiri conclusivi fra i pali latitano terribilmente, se si eccettua la soluzione improbabile di Melli a un soffio dalla fine del match. Angelo Caroli PARMA (532) H SAMPDORIA (3 5 2) BUCCI 6.5 PAGOTTO 5.5 MUSSI 6 SACCHETTI 6.5 CANNAVARO 6.5 LAMONICA 6 SENSINI 7 (33' s.t. BERTARELLI) s.v. APOLLONI 5.5 MIHAJLOVIC 6.5 DICHIARA 5 BALLERI 6.5 (35" S.t. BENARRIVO) s.v. KAREMBEU 6.5 BAGGIOD. 6.5 SALSANO 6 PIN 6 INVERNIZZI 6 BRAMBILLA 6 EvANI 5 ZOLA 6 CHIESA 5.5 STOICHKOV 6 SEEDORF 5 (24' s.t. MELLI) s.v. (14's.t.MANIERO) 6 0 All.: SCALA 6 All.: ERIKSSON 6 Arbitro: BESCHIN 5 Reti: p.t.: 19' Lamonica (autogol). Ammoniti: Stoichkov, Seedorf, Baggio D. Spettatori: paganti 2.228, incasso 77.110.000, abbonati 20.225, quota abbonati 790.744.000. Zola festeggiato da Mussi e Brambilla per il tiro che, deviato nella porta doriana da Lamonica, ha permesso al Parma di battere i blucerchiati

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