Vigili si arrende: al Milan non penso più

Vigili si arrende: al Milan non penso più Il bomber è stato protagonista a fine partita di un vivace battibecco con il presidente biancorosso Vigili si arrende: al Milan non penso più «Ora non ci resta che giocar bene e allenarci per la Coppa» VICENZA DAL NOSTRO INVIATO Una coda velenosa, un bisticcio da partita di paese, un episodio che dimostra come tanti dirigenti di serie A spesso non meritano il posto che occupano. Pieraldo Dalle Carbonare, 44 anni, industriale tessile per hobby e presidente del Vicenza per mestiere, ieri ha collezionato la decima espulsione della carriera, scatenando poi, a fine partita, una gazzarra che ha visto come protagonista anche Vialli. Un brutto epilogo, che un paio d'ore dopo la fine era già stato dimenticato da entrambi i protagonisti Ma intanto il fattaccio resta e merita di essere rivissuto. Dalle Carbonare non siede abitualmente in tribuna vip, ma in panchina. Accanto a Guidolin si agita come un forsennato e balza in campo ogni volta che viene assegnata una punizione a sfavore del Vicenza. Ieri la partita era particolarmente calda e il presidente era in gran forma atletica. L'arbitro Messina l'ha richiamato più volte fino ad espellerlo al novantesimo quando ha protestato per un fallo di Lombardo su Lopez che secondo lui era stato interpretato alla rovescia. L'iroso dirigente se ne è andato smoccolando, ma è rimasto in agguato come un gattone vicino al tunnel degli spogliatoi. Al fischio finale si è ripresentato al proscenio cercando di andare sotto la gradinata dei tifosi vicentini come fa dopo ogni vittoria. Ma Vialli l'ha invitato a desistere senza troppi complimenti, i due si sono insultati e spintonati. Agitatissimo il dopo partita. Dalle Carbonare, inviperito: «Vialli mi ha insultato, gli ho detto che dovrebbe vergognarsi. Mi ha fermato mentre andavo verso i tifosi. Cosa vuole da me? Comunque questi sono episodi che si dimenticano in fretta. I tre punti, invece rimangono»; Arriva Lippi, reduce dalla conferenza stampa. Dalle Carbonare gli chiede un colloquio privato. I due si appartano per cinque minuti, si sente Lippi dire: «Lei si è comportato male». E il presidente ribadire: «Vialli mi ha insUltato». E anche il secondo siparietto si esaurisce senza vincitori ejvinti. Scena terza, Arriva Vialli. il Gianluca ha l'aria afflitta dello sconfitto, ma non perde un briciolo del sarcasmo che spesso accompagna le sue parole: «Non sapevo fosse il presidente, ma un tifoso che aveva avuto in premio una domenica in panchina. Poi mi hanno spiegato chi era. Io l'ho bloccato perché non ritenevo logico che un tifoso entrasse in campo. L'avevano già mandato via, non doveva rientrare. C'era nervosismo, lui era eccitato per la vittoria, noi delusi per la sconfitta. Per me è finita lì». Vialli lascia la sala stampa e trova ad attenderlo Dalle Carbonare. I due si appartano in una saletta, lontano da occhi indiscreti chiariscono il fattaccio. Finisce come dovrebbe essere tra persone civili, con una stretta di mano e con un cioccolatino donato dal presidente all'attaccante. Un bonbon che non basta per addolcire la quinta sconfitta in trasferta. Vialli analizza la situazione con molto realismo: «La classifica in questo momento ci interessa poco, lasciamo perdere lo scudetto. Conta più ritrovarci e giocare come se ogni partita fosse quella decisiva. Il primo tempo è stato equilibrato, ci sono state poche occasioni. Il rigore poteva anche starci. Poi il secondo gol a freddo ci ha trasformati, ho visto una Juve più determinata, anche se abbiamo mancato il pareggio. Ma a conti fatto il Vicenza ha me¬ ritato di vincere». In trasferta il piatto piange. Aggiunge Vialli: «Le altre squadre hanno le armi per metterci in difficoltà. Non vorrei parlare di sfortuna, però anche stavolta... Adesso dobbiamo recuperare una posizione più consona alle nostre ambizioni, dobbiamo avere fede nei nostri mezzi. Al Milan non penso più da un po' e credo che ora il campionato dovrà diventare la palestra in cui preparare la coppa». Fabio Vergna no A fianco, Vialli e Ravanelli; sopra, Murgita autore di un gol del Vicenza e di molti assist

Luoghi citati: Messina, Vicenza