Regione supermulta in vista

Per tagli mancati Per tagli mancati Regione supermulto in vista Una multa di sette miliardi e settecento milioni. Ecco la cifra che la Regione Piemonte potrebbe pagare nel caso non obbedisse all'ordine dei niinisteri della Sanità e del Tesoro di «tagliare» gli ospedali con meno di 120 posti-letto. La notizia rimbalza da Roma, ma l'assessore regionale alla Sanità, Antonio D'Ambrosio, si affretta a gettare acqua sul fuoco: «Per ora non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. Comunque noi abbiamo presentato un piano di riconversione approvato da Roma che esclude la chiusura di queste strutture. Certo siamo in ritardo sui tempi, che scadevano il 29 gennaio, ma non si tratta di operazioni indolori. Giovedì chiariremo tutto in un incontro a Roma». In base alle disposizioni della legge di accompagnamento della Finanziaria del 1995 - ribadite nella manovra del '96 - Roma accusa il Piemonte e altre sette regioni (Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio) di non aver dato corso agli interventi di chiusura e di riconversione degli ospedali con meno di 120 posti letto. Di qui la decisione del ministèro della Sanità ma soprattutto di quello del Tesoro di adottare il una posizione rigida sollecitando i commissàri di governa dd-irìtervey nire presso gli enti locali prima di compiere la successiva azione: ; 'invio di commissari ad acta, il preludio alla multa salata: circa 150 miliardi per le 8 Regioni. In Piemonte i mini-ospedali indicati nell'elenco del ministero della Sanità sono 17 per un totale complessivo di 1547 posti letto. «Ma le strutture ospedaliere effettivamente interessate all'operazione sono solo dieci», spiega l'assessore. In provincia di Torino il piano regionale prevede l'accorpamento degli ospedali di Giaveno e Avigliana con quello di Rivoli. Susa, invece, continuerà ad esistere come struttura autonoma anche perché ha a disposizione 9 miliardi ex articolo 20. L'Eremo di Lanzo torinese verrà invece trasformato in Rsa (Residenza sanitaria assistenziale). Nel resto della Regione, gli ospedali di Canelli e Varallo verranno trasformati in strutture di lungodegenza e riabilitazione «ma conserveranno - aggiunge D'Ambrosio gli ambulatori specialistici e ci sarà una copertura delle urgenze tramite un servizio di ambulanze attivo 24 ore su 24». Mentre altre quattro strutture più piccole - Trivero, Caraglio, Busca e Boves - verranno riutilizzate come Residenze sanitarie assistenziali. [m. tr.) D'Ambrosio

Persone citate: Antonio D'ambrosio, Busca, Caraglio, D'ambrosio