La Cgil indica i nodi: ruolo degli iscritti, democrazia interna, autonomia dalla politica Sindacato diviso dalla svolta unitaria di Paolo Patruno

La Cgil indica i nodi: ruolo degli iscritti, democrazia interna, autonomia dalla politica IL CASO I CONFEDERALI IN MEZZO AL GUADO La Cgil indica i nodi: ruolo degli iscritti, democrazia interna, autonomia dalla politica Sindacalo diviso dalla svolta unitaria Si infiamma la polemica tra i vertici di Cisl e Uil LO «strappo» fra Larizza e D'Antoni sulla via dell'unità sindacale non si è riassorbito. Anzi, ieri la polemica si è infiammata ancora. Ma almeno per stamane i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil si presenteranno insieme, uniti, a Palazzo Chigi per una prima presa di contatto con il presidente incaricato Antonio Maccanico (il quale in verità ieri ha già ricevuto in visita privata Larizza, che conosce da tempo) sugli intendimenti economici e sociali del nascente governo. Alle profferte distensive e pacificatrici lanciate a Rimini da D'Antoni non ha infatti corrisposto, almeno per ora, un calo della tensione con la Uil. Perché ieri Larizza ha sparato un'altra salva di artiglieria: «D'Antoni sta facendo diventare la questione dell'unità sindacale un gioco di società, non una cosa seria». Il leader della Uil si riferiva alle battute sdrammatizzanti usate a Rimini dal suo collega della Cisl. Per disinnescare la polemica innescata dal rifiuto di Larizza a partecipare all'assemblea per un disaccordo di fondo «sul metodo e i contenuti» della via cislina all'unità sindacale, D'Antoni aveva assicurato che non c'era alcun legame privilegiato fra lui e Cofferati, affermando che il «triangolo» Cgil-Cisl e Uil era intatto. E aveva attribuito, con una battuta, «a una botta di gelosia» la clamorosa decisione del leader della Uil. Bruciante la replica di Larizza. «Sono toni e argomenti sconcertanti. Se la capacità di analisi di Sergio D'Antoni è quella riportata dai giornali e che si traduce nel remake del film "Dramma della gelosia, tutti i particolari in cronaca", allora vuol dire che l'unità sindacale anziché essere una cosa seria è diventata un gioco di società. E mi dispiace che D'Antoni abbia assunto il ruolo di protagonista in questo gioco salottiero». Insomma, la polemica resta incandescente. E non sarà certo l'appuntamento di oggi da Maccanico l'occasione per rasserenare il clima. Il chiarimento risolutivo sarà ricercato piuttosto il 19 e 20 di questo mese, in occasione di una segreteria unitaria Cgil- Cisl-Uil dove saranno messe le carte in tavola. Perché il problema non è certo una supposta rivalità personale fra D'Antoni e Larizza, personaggi dal forte carattere. In gioco, piuttosto, è l'obiettivo strategico dell'unità sindacale. In ballo è la strada che i confederali dovranno imboccare per realizzarla davve¬ ro. Sindacato in mezzo al guado, dunque. E se a parole, tutti e tre, Sergio Cofferati, Sergio D'Antoni e Pietro Larizza sono d'accordo per far confluire le loro centrali in un sindacato unitario, le strategie restano divergenti. E se su alcuni argomenti si profila un asse Cgil-Uil, in altri la situazione si ribalta e sono più vicine Cisl e Uil rispetto alla Cgil. Davanti ai delegati cislini, Cofferati ha messo in chiaro quali sono i punti, numerosi, sui quali si deve ancora trovare un accordo. In sintesi: sindacato degli iscritti o aperto a tutti i lavoratori, rappresentanze sindacali, autonomia rispetto alla politica, democrazia interna. E ancora, più sul concreto, politica contrattuale e flessibilità (sugli orari e sui salari), interventi al Sud e così via. D'Antoni ha fretta e vuole chiudere entro quest'anno il processo unitario. E, se non ci arriverà, minaccia di riprendersi libertà d'azione. Cofferati assicura che il sindacato unitario non ha alternative per la Cgil: ma non ha fretta. Anche perché sta preparando il congresso di luglio e deve regolare i conti con una bellicosa minoranza di estrema sinistra che vuol approfittare dei problemi del pds dopo l'accordo con il Polo. E in mezzo ài due «giganti» sta la Uil di Larizza, che non vuol farsi stritolare nel processo unitario. Paolo Patruno Il chiarimento definitivo è stato rimandato al vertice a tre previsto per il 19-20 febbraio II segretario della Cisl Sergio D'Antoni e, a destra, quello della Uil, Pietro Larizza

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