Andreotti vado in Paradiso

Andreotti: vado in Paradiso IL CASO L'APOCALISSE EI POLITICI Andreotti: vado in Paradiso «Ma la verità la voglio sulla Terra» IL Paradiso potrà anche attendere, ma da ieri ha un candidato in più: Giulio Andreotti. «Penso proprio di poterci andare - ha detto alle telecamere di Raidue - con tutto quello che sto passando in questi anni...». Il giudizio' universale «è un ingorgo autostradale di miliardi di chilometri. Con tutti fermi», ha detto Stefano Benni. Quello che neppure lo scrittore emiliano osava immaginare è una folla di parlamentari assiepata negli autogrill, attenti alla sentenza finale come agli exit poli televisivi nelle domeniche elettorali. Tra unti del Signore, prede- stinati e cattolici sinceri, la truppa dei candidati in corsa per un seggio in Paradiso era già abbastanza numerosa: Irene Pivetti che parla con il suo angelo custode. Oscar Scalfaro che, come ha ironizzato la perfidia di Bossi, «si collega con la Madonna in diretta televisiva». Silvio Berlusconi che è convinto di essersi guadagnato il Regno dei Cieli grazie alla pazienza che gli fanno portare avversari ed alleati. Rosy Bindi e Roberto Formigoni, alfieri su sponde opposte della stessa offerta di verginità. Per non parlare di Bettino Craxi, che del Paradiso aveva una visione un po' terrena, e che comun¬ que non si è mai candidato da solo, facendosi piuttosto raccomandare da un'amica fedele come Sandra Milo: «Bettino sta aspettando nel limbo - diceva la Milo ai tempi del processo Cusani - ma va recuperato. Vedrete, presto sarà riammesso al Paradiso. Da ieri, tra coloro che aspirano ufficialmente alla salvezza eterna c'è anche il divo Giulio, uno che ai bei tempi chiamavano Belzebù, nonostante le molte amicizie clericali. Pure lui: «Mia zia diceva sempre che in Paradiso non si va in carrozza - ha detto ieri sera davanti alle telecamere -. Essendo sceso dalla carrozza tre anni fa, penso proprio di poterci andare...». Curiosa contraddizione: da un lato il Cavaliere, uomo nuovo della politica, che grazie alla politica pensa di essersi guadagnato i galloni. Dall'altro Andreotti, uno che di politica si è sempre nutrito, che si crede salvo proprio per averla lasciata. «All'inizio ero stravolto, ora sono tornato sereno - ha confessato a Giovanni Anversa, il conduttore di Diversi che ieri ha trasmesso un'intervista registrata con Andreotti . Dopo aver passato la vita a fare leggi, verifico da persona normale l'applicazione pratica di provvedimenti che ritenem¬ mo giusti...». Di una cosa, comunque, Andreotti è sicuro: di fare il martire non ha alcuna voglia. «A settantasette anni - ha detto penso più all'altro mondo che a questo. Rassicuro i tanti che hanno vissuto con disagio la mia lunga vicenda politica: non ho più aspirazioni se non di vivere abbastanza per veder trionfare la verità...». Qui tra i vivi, senza aspettare la certezza dell'Apocalisse. D'altra parte, ha scritto Aldo Busi, «il giudizio universale è molto meno apocalittico di un giudizio terreno che non arriva mai». Guido Ti berga L'ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti