«Radio-belva» scopre la fantapolitica

n II, PALAZZO «Radio-belva» scopre la fantapolitica ERTE volte anche il peggior romanzo vale più delle migliori analisi sul tema: «Crisi politica e riforme istituzionali. Quale Italia per quale 2000». Soprattutto se a scriverlo è un giornalista - e un personaggio curioso - che i casi della vita (pubblica e privata) hanno posto alla guida della commissione Affari Costituzionali della Camera: Gustavo Selva, vecchio volpone Rai, democristiano per più di un trentennio, ora tra i fondatori di An. Il Piano Biancofiore - così s'intitola il romanzo - è stato scritto nel 1993, ma esce nel mezzo della crisi di oggi. Costa L. 29 mila, lo pubblica l'Editoriale Pantheon, e secondo i freddi canoni della fama-politica (e l'accortezza di nomi cifrati ma assai trasparenti), spiega come si può e si deve forzare la Costituzione. In poche parole, il capo dello Stato Cossiga (Francesco Sardi) convoca un suo amico e consigliere e l'incarica di fare un governo con il compito di eseguire il passaggio afla Seconda. Repubblica. L'incaricato scavalca i partiti mettendo fine a quel .colossale reticolo di negoziati iper^consociativi regolati dal manuale Cencelli (Cianciulli). La compagine è pronta in poche ore: Agnelli (Vitelli) vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri; Barbara Palombelli (Lombelli) all'Interno; Enzo Biagi (Viagi) alla Giustizia; Dini all'Economia; Caligaris alla Difesa, Feltri ai Beni Culturali e così via. Il programma: presidenzialismo, riduzione del numero dei parlamentari, referendum propositivi. Il governo si presenta in Parlamento con l'energica determinazione dei fatti compiuti: prendere o lasciare. Dopo varie vicissitudini, passa ed ecco la Seconda Repubblica. Da «Radio-Belva», in qualche modo, a «Fanta-belva»: non proprio rassicurante. Il Selva scrittore, in effetti, conferma sulla pagina questa sua rivendicata ferinità da uomo d'ordine. Talvolta è noioso, spesso è greve, fa lo spiritoso sui gay, I non porta rispetto a Moro, I elenca con scrupolo tra il certosino e il maniacale troppe centinaia di persone realmente esistenti, camuffate e spesso caricaturizzate. Del tutto inattendibile appare soprattutto la raccomandazione iniziale di «tenere questo libro alla portata dei bambini». Ammesso che ci sia qualche bimbo disponibile a interessarsi alla sua creazione letteraria, è più probabile pensare che Selva, a 70 anni, abbia un prj' perso di vista i bambini di oggi. E tuttavia, per gli amanti del genere, ci sono spezzoni meravigliosi e brandelli di assoluta, mirabile plausibilità. Cossiga, per esempio, con le sue fisse e i suoi scatti, è perfetto. Così come d'irraggiungibile virtuosismo sempre per chi abbia voglia di sguazzare tra i morbi del- , la Prima Repubblica - è la traduzione romanzesca del- > •l'astuto buonsenso andreot- tiano (sperottiano), della va- ;< nità di Spadolini (Spadoni), del sussiego di Napolitano (Giorgio Reumberto), delle articolatissime dinamiche delle correnti de, con conseguenti intrighi Rai. All'insegna della più spaventosa verosimiglianza, il racconto di Mannino, ad esempio, che non vuol dimettersi e cerca invano di prendere tempo scappando in Grecia, o la scenetta di Cristofori che usa l'aereo di Stato per partecipare a una riunione di presidenti di cooperative per la pesca dell'anguilla nel suo collegio elettorale, spiegano come forse mai è accaduto quel partito-monstre che è stata la de. La sua vita, la sua agonia, la sua morte. E forse, anche con i sogni dei suoi orfani, gli inevitabili rischi dell'oggi- Filippo Ceccarelli Bili | m 7? il

Luoghi citati: Grecia, Italia