Nel mare di Internet, manoscritti in bottiglia di Giorgio Calcagno

E se fosse rimasto con Penelope? Le esperienze di un agente letterario di Firenze con il cassetto elettronico pieno di proposte Nel mare di Internet, manoscritti in bottiglia Trionfa il «samizdat» telematico per romanzieri in cerca di gloria A UTORI di manoscritti, c'è Internet nel vostro futuro. La grande idra elettronica stende un tentacolo morbido per il romanzo nascosto in fondo al cassetto, la raccolta di poesie che nemmeno gli amici hanno voluto ascoltare. Nel libro dei libri telematico, uno spazio si trova. Lo ha scoperto, quasi per caso, un agente letterario fiorentino, Silvia Brunelli, titolare dello Studio Nabu, Agents and Scouts. Nabu, a evitare sospetti di diavolerie in software, è una divinità babilonese, che sovrintendeva alle traduzioni. Ma anche la cultura di Nabucodònosor deve adattarsi ai tempi. Da due anni la Nabu tratta i diritti di autori stranieri per l'Italia e di autori italiani per l'estero, e insieme cerca scrittori nuovi da proporre, leggendo i testi di chi non ha trovato editore. Ne riceve a centinaia, l'ottanta per cento sono da restituire al mittente, con una duplice scheda di lettura; fra gli altri ogni tanto emerge la rara pagliuzza d'oro, che può essere collocata sul mercato, soprattutto se sono libri di riferimento, o destinati all'infanzia. Qualcosa è già arrivato in libreria. Ma alla vigilia di Natale la Brunelli ha avuto un'idea. Ha messo un avviso nel «Forum» letterario di Internet: «Cercasi scrittori esordienti e veterani bisognosi di assistenza nei loro rapporti col mondo editoriale». In 24 ore avevano già mandato in tre. «Quando ho riaperto il mio cassetto di Internet, due giorni dopo, c'erano dentro due testi; e un terzo era in viaggio per posta. Nei giorni successivi, ho continuato a riceverne, prati¬ camente uno al giorno. Io avevo messo il mio avviso quasi per scherzo, non pensavo di avere una risposta simile». Dei primi due testi trasmessi attraverso il computer, uno veniva dall'Inghilterra, l'altro dalla Germania. «Ci siamo messi in comunicazione, ho conosciuto, sempre per via elettronica, gli autori. Il libro inglese si intitola The master Builder (il capomastro), è un romanzo a sfondo storico ambientato nell'Italia medievale, l'autore mi ha detto che passa metà dell'anno in un mulino dell'Umbria. Il libro tedesco, Villa Sunshine, era firmato semplicemente Peter. L'autore mi ha poi detto il suo cognome: che è italiano, come la lingua in cui ha scritto». Adesso arrivano libri da tutte le regioni d'Italia, il cassetto elettronico comincia a riempirsi. Mandano in genere un primo capitolo, una sintesi, qualcuno preannuncia un arrivo postale. L'agente li mette in fila, se vede qualcosa che promette bene fa una stampante. Ma, cercando meglio nelle pieghe di Internet, la Brunelli ha fatto un'altra scoperta. C'è chi invia il libro senza avere ricevuto sollecitazioni, senza destinatario, appende il suo testo al computer come se fosse un angolo di strada, qualche passante lo vedrà. Sono manoscritti nella bottiglia affidati a un'onda tecnologica, perché si posino comunque su una spiaggia. «E' il samizdat telematico: un costume diffuso negli Stati Uniti, nuovo per noi. Ma io ho già pescato cinque testi, due me li sono stampati». Giocando su Internet, l'agente fiorentino ha conosciuto vari scrittori americani desiderosi di essere tradotti in Italia. Con uno, James Garner, è entrata in dialogo. «E' un autore che ha preso le fiabe classiche e le ha riscritte sexually correct. Nella nostra conversazione su video si sono inseriti una ventina di lettori, che avevano letto i suoi libri, ne abbiamo discusso tutti insieme». Sulla qualità dei testi giunti per questa via l'agente letterario non può ancora pronunciarsi. Prima di ogni giudizio, chiede il parere di due lettori professionali. Ma una cosa è certa. C'è una differenza antropologica fra chi manda il manoscritto su carta e chi lo trasmette sul video. Fra i primi c'è una alta percentuale di pensionati, casalinghe, oltre che insegnanti, muratori, ristoratori, attrici; quasi tutti scrivono racconti autobiografici, il genere che un agente teme di più, perché sa che può collocarlo di meno. Fra i clienti di Internet prevalgono i giovani: «Sono studenti, neolaureati, ragionieri, impiegati di banca. Da qualche contatto mi è parso di capire che ci sono anche docenti universitari». Non sappiamo ancora quanto le loro storie possano attrarre il pubblico. Di molti, non sappiamo nemmeno quanto conoscano la scrittura. Ma, almeno sull'uso del computer, conoscono tutto. Giorgio Calcagno

Persone citate: Brunelli, James Garner, Silvia Brunelli

Luoghi citati: Firenze, Germania, Inghilterra, Italia, Stati Uniti, Umbria