Tragedia in una scuola dello Stato di Washington,ora rischia la pena di morte In classe con il fucile: tre morti

Tragedia in una scuola dello Stato di Washington, ora rischia la pena di morte Tragedia in una scuola dello Stato di Washington, ora rischia la pena di morte In classe con il fucile: tre morti Studente modello, 14 anni, spara ai compagni NEW YORK NOSTRO SERVIZIO E' arrivato in classe ancora chiuso nel suo cappotto. Sembrava un po' strano, visto che a scuola fa caldo e tutti sono usi liberarsi dei soprabiti all'ingresso, ma pochi ci avevano fatto caso. Lui - il suo nome non si conosce ancora, si sa solo che ha 14 anni - era noto come un ragazzo «bravo ma molto timido, un solitario che non aveva mai legato con nessuno», e il fatto che avesse ancora il cappotto tutto chiuso era sembrata una delle sue abituali stranezze. Ma subito la cosa insolita ha avuto la sua tragica spiegazione. Sotto il cappotto il ragazzo nascondeva un fucile. All'improvviso, lo ha estratto e si è messo a sparare all'impazzata contro i suoi compagni già seduti ai banchi. Due di loro, Arnold Fritz e Manuel Vela, entrambi di 14 anni, sono morti sul colpo. Un'altra ragazza di 13 anni è stata colpita gravemente all'addome e ora si trova in ospedale dove si sta tentando di salvarla. L'insegnante Leona Caires, di 49 anni, si è precipitata sul giovane cercando di immobilizzarlo, ma lui ha sparato di nuovo ed anche lei è morta sul colpo. Il primo a riprendersi dal panico che in un attimo si è diffuso in tutta la scuola è stato il professore di ginnastica John Lane, che ha affrontato il ragazzo tentando di strappargli l'arma. I due hanno lottato un po' e a un certo punto il ragazzo è sembrato prevalere, tanto che era riuscito a puntare il suo fucile sulla faccia dell'insegnate. Questo però gli ha mollato un calcio al basso ventre ed è riuscito alla fine a immobilizzarlo. Il fatto è accaduto a Moses Lake, una cittadina di 11.000 abitanti, circa 200 chilometri a Est di Seattle, che adesso è sconvolta. In questo fine settimana nella sua scuola, che si chiama «Frontier» perché da quelle parti si è fieri '■''deT^pàssato appunto di «frontiera», dovevano svolgersi le gare di atletica, uno dei principali avvenimenti per i suoi abitanti. Le gare sono state ovviamente sospése, ma gli studenti sono ugualmente andati a scuola, per essere sottoposti a un «trattamento psicologico» che li aiuti a superare lo shock subito. Erano circa le due del pomeriggio di venerdì - hanno raccontato alcuni di loro - ed era appena finito il momento in cui gli studenti si trasferiscono da una classe all'altra, dando vita ai soliti cinque minuti di caos allegro e vociante. Il silenzio era appena tornato dopo che tutti avevano preso posto per cominciare la nuova lezione, «quando a un tratto - ha raccontato uno di loro - abbiamo sentito cinque colpi». Che qualcuno avesse sparato, ha proseguito, «lo abbiamo capito dalle urla isteriche che abbiamo sentito subito dopo. Siamo usciti nel corridoio e c era il finimondo. Abbiamo visto una ragazza uscire da quella classe con tutti gli abiti insanguinati. Poi abbiamo visto l'insegnante di ginnastica correre verso quella stessa classe». Le ragioni che hanno spinto il ragazzo a compiere quel gesto non si conoscono. «Per ora - ha detto un portavoce della polizia tutto quello che so è che è stato arrestato e che il fucile se l'era portato da casa. Le intenzione di uccidere, quindi, le aveva meditate con calma». Sia gli insegnanti che gli studenti definiscono il giovane assassino un ragazzo schivo e di poche parole, ma anche molto bravo negli studi. La polizia sta indagando cercando di ricostruire le ore precedenti la tragedia, nel tentativo di capire cosa sia accaduto nella mente del ragazzo. In un posto come Moses Lake tutti conoscono tutti, ma nessuno, che si sappia, ricorda qualche episodio particolare accaduto nei giorni precedenti che possa avere scatenato la sua furia omicida, forse proprio perché il suo carattere schivo e solitario teneva tutti alla larga. Intanto, però, già si ragiona sulla pena cui il ragazzo va incontro. La legge federale contro la criminalità approvata di recente prevede che per un reato come l'omicidio la giovane età cessa di essere una disaiminante e l'accusato viene processato come se fosse un adulto. Il magistrato che sta conducendo l'inchiesta ha già confermato che in questo caso di procederà proprio così. Alla fine della strada che il ragazzo ha imboccato ieri, quindi, potrebbe esserci la pena di morte. [f. p.] A sinistra il giovane killer bloccato dai poliziotti subito dopo la strage e sopra l'ingresso della scuola di Moses Lake teatro della tragedia

Persone citate: Arnold Fritz, John Lane, Leona Caires, Manuel Vela, Moses Lake

Luoghi citati: New York, Seattle, Washington