Sventato il sequestro di una ragazza

Sventato il sequestro di una ragazza Massa, arrestati 3 albanesi e un italiano: la giovane è nipote di un industriale Sventato il sequestro di una ragazza / banditi pronti ad agire davanti alla scuola MASSA CARRARA. Il 22 gennaio scorso, intorno alle 18, mentre rientrava a casa, Giada era stata assalita appena varcato il portone. Nel buio qualcuno l'aveva afferrata per il polso, gettata a terra violentemente fino a romperle le ossa. Poi era miracolosamente fuggito, spaventato da un'auto che parcheggiava a pochi metri e proprio di fronte alla scena. Si era pensato ad un tentativo di stupro, ma a distanza di pochi giorni le indagini, rapidissime grazie ad alcune intercettazioni telefoniche, si chiudono con tre arresti ed uno sventato sequestro di persona. In manette sono finiti due albanesi (Jaupi Agim, 21 anni, Eugent Hysa, 19 anni, entrambi di Durazzo) e Umberto Fornesi, 51 anni, titolare di una sala giochi ad Aulla, buon conoscente della famiglia cui sarebbe toccato subire la violenza di un atto programmato fin nei minimi dettagli e mandato all'aria all'ultimo minuto, quasi sul filo dei secondi. Giada, studentessa al primo anno di ragioneria, è la figlia quindicenne di Fabrizio Magnani, assessore provinciale al Turismo e al Personale di Massa Carrara e residente, appunto, ad Aulla. Il piano sarebbe dovuto scattare ieri mattina, davanti alla scuola. Lo ha capovolto il dirigente della squadra mobile della Spezia, Filippo Ferri, impegnato in alcune indagini che, forse per puro caso, lo hanno portato dritto filato sulla traccia di un misfatto i cui ultimi ritocchi venivano approntati telefonicamente. Così, davanti all'istituto per ragionieri Sambuchi al posto di Giada si è presentato lo zio. Facile per gli agenti, a questo punto, intercettare i potenziali rapitori che tentavano la fuga in auto. Una Fiesta bianca, pare. Ma su questo e su molti altri particolari del sequestro la polizia mantiene il massimo riserbo. Si sa però che nelle mani degli inquirenti c'è la chiave dell'appartamento-prigione che avrebbe dovuto ospitare la ragazza; c'è la lettera di estorsione che stava per essere inviata alla famiglia Magnani. Contiene le soli¬ te, scontate minacce di morte in caso di mancato pagamento del riscatto. Peraltro altissimo, circa 3 miliardi, assolutamente improponibile rispetto alle possibilità economiche dell'assessore. Ma il mandante del sequestro, Umberto Fornesi, sapeva che i Magnani possono chiedere «aiuto a parenti e amici». Parenti stretti, ovviamente, come il nonno materno di Giada, titolare di un'industria del legno. E amici fedeli, compagni di vita e di partito, come il sindaco di Aulla Lucio Barani, il quale ha scritto ieri un infuocato telegramma al ministro degli Interni affinché la Lunigiana venga dotata di un commissariato di polizia. «Da questo momento - ha scritto Barani - la ritengo responsabile di quello che può accadere sul nostro territorio. La Lunigiana è crocevia tra Italia centrale e settentrionale e assorbe una massiccia presenza di extracomunitari. Solo il caso ha salvato la ragazza». Donatella Bartolim

Persone citate: Barani, Donatella Bartolim, Fabrizio Magnani, Filippo Ferri, Hysa, Lucio Barani, Magnani, Umberto Fornesi

Luoghi citati: Aulla, Durazzo, Italia, Massa