Nuovi interrogatori Visti facili Nove ore dal giudice di G. Fav.

Nuovi interrogatori Nuovi interrogatori Visti facili Nove ore dal giudice TORINO. Nove ore, dalle quattro del pomeriggio fino all'una di notte: tanto è durato l'interrogatorio dei due impiegati dell'ambasciata di Lagos sentiti come testi nell'ambito dell'inchiesta sui visti facili, rilasciati in cambio di «mazzette» dalla nostra sede diplomatica in Nigeria. Ieri mattina è arrivato in procura, per un lungo colloquio con gli inquirenti, l'ispettore generale del ministero degli Esteri Luigi Fontana Giusti. E intanto da Lagos sarebbe arrivata la conferma di un vistoso crollo del numero di permessi per l'Italia rilasciati dopo l'avvio dell'indagine. Erano tante le domande che il pm Elena Daloiso e il procuratore aggiunto Maurizio Laudi avevano in serbo per i due dipendenti della nostra ambasciata nigeriana. Nove ore di quesiti posti fino a notte fonda ai due funzionari, che sono entrambi piemontesi e sono stati sentiti separatamente. Avrebbero fornito alcuni elementi utili, confermando dati già in possesso dei magistrati, e smentendone altri. Alla fine, sono state riempite pagine e pagine di verbale. Sono affiorate circostanze che soltanto l'ambasciatore Umberto Plaja e il suo predecessore Stefano Rastrelli potranno chiarire fino in fondo. Gli ambasciatori potevano davvero non saper nulla del traffico di permessi? Oggi il rilascio di visti per il nostro Paese (giunti anche a 12 mila l'anno, più di trenta al giorno) ha subito un forte rallentamento. In passato sono mancati i controlli sull'operato delle impiegate? O il meccanismo era talmente perfetto da essere completamente invisibile? Ne ha parlato ieri mattina negli uffici della procura l'ambasciatore Luigi Fontana Giusti, nominato dal ministro Susanna Agnelli ispettore generale della Farnesina e incaricato dallo stesso ministro di un'accurata indagine interna, per chiarire il comportamento dei dipendenti della nostra sede diplomatica. Uno scambio di informazioni e di documenti, anche in vista dell'ormai imminente missione di magistrati e funzionari a Lagos. Oggi, intanto, il Tribunale della libertà dovrebbe rispondere all'istanza di scarcerazione presentata dai legali di Graziella Monaci, 48 anni, la «contrattista» dell'ambasciata arrestata a Carcare (dove ha un appartamento in via XXV Aprile) che continua a professarsi innocente: ha ammesso l'esistenza di un malcostume diffuso, ma ha sempre negato di aver avuto un ruolo nel traffico di visti. Quanto alle altre due impiegate della sede nigeriana raggiunte da misure di custodia cautelare in carcere, il loro difensore Giuseppe Zanalda avrebbe già avuto alcuni colloqui con i magistrati. Le due donne potrebbero presentarsi spontaneamente agli inquirenti nei prossimi giorni, senza attendere l'avvio della procedura di estradizione. [g. fav.]

Persone citate: Elena Daloiso, Giuseppe Zanalda, Graziella Monaci, Luigi Fontana Giusti, Maurizio Laudi, Stefano Rastrelli, Susanna Agnelli, Umberto Plaja

Luoghi citati: Carcare, Italia, Lagos, Nigeria, Torino