PECHINO-TAIPEI La guerra del look di E. St.

La guerra del look PECHINO-TAIPEI La guerra del look WASHINGTON. La Cina cerca una società di «pr» che curi la sua immagine a Washington, in particolare presso l'istituzione più influenzabile dalle lobby: il Congresso. Finora sono noti almeno due contatti: con la Robinson-Lerer-Sawyer-Miller, che ha fra i suoi clienti Cile, Colombia, Filippine e Indonesia; e con la FleischmanHillard Inc., che lavora per Angola e Turchia. In. entrambi i casi, i cinesi hanno invitato gli esperti di pubbliche relazioni in ambasciata, li hanno ascoltati, hanno detto grazie, ma poi non si sono più fatti sentire. Ma per Pechino il bisogno è urgente, con l'inasprirsi dei contrasti con gli Usa (su diritti umani, vendita di armi a Paesi anti-occidentali, mancato rispetto del copyright). Facendosi curare l'immagine da Cassidy & Soci, gli odiati cugini di Taiwan hanno ottenuto per il loro presidente Lee quel visto per gli Usa che ha fatto tanto infuriare Pechino qualche mese fa. [e. st.]

Persone citate: Cassidy, Lerer, Miller, Robinson, Sawyer