I comunisti alla carica del Cremlino

Estero L'ultimo sondaggio per le elezioni di giugno conferma il successo del pc alle legislative I comunisti alla carica del Cremlino Solo il 47% dei russi contrari a un presidente rosso MOSCA NOSTRO SERVIZIO Il comunismo che ritorna in Russia? A quattro mesi dalle elezioni presidenziali, previste per il 16 giugno prossimo, questa domanda assilla i russi e anche buona parte del mondo. Molti lo vogliono, tanti lo temono, ma soprattutto non ci credono: i 70 anni di comunismo nel Paese, dicono, hanno vaccinato i russi una volta per tutte contro il «pericolo rosso». E invece no. Un sondaggio condotto nell'ultima settimana di gennaio dal Centro panrusso per lo studio dell'opinione pubblica (Vziom), uno dei più autorevoli del Paese, rivela che più di un terzo della popolazione sogna un presidente comunista. Per l'esattezza, vogliono il ritorno della bandiera rossa sul Cremlino il 36% degli interrogati. Una cifra impressionante, ma non sono la maggioranza. Il 47% dei russi è contrario al ritorno dei comunisti al Cremlino. Ma c'è anche un 17% che non ha saputo - o non ha voluto - dare una risposta. L'ipotesi di un premier comunista (con un presidente non comunista) incontra ancora più sostenitori: il 38%, mentre i contrari scendono al 44%. Anche perché, secondo la Costituzione russa, che assegna al presidente i poteri di uno zar, 0 premier è di fatto soltanto un esecutore più o meno fedele della sua volontà. E cresce vertiginosamente anche la popolarità personale del leader del pc russo Ghennadij Ziuganov. Ormai è quasi certo che sarà proprio lui il candidato dei comunisti - e anche di tutta la sinistra e delle forze nazionalpatriottiche - alle prossime presidenziali. Nell'ultimo mese, secondo i vari sondaggi, Ziuganov è salito in testa alla classifica delle preferenze dei russi, superando il generale nazionalista Alexandr Lebed e l'economista riformista Grigorij Javlinskij che per mesi avevano guidato la hit-parade. Ma la clamorosa vittoria del pc alle elezioni alla Duma del dicembre scorso, dove i comunisti hanno ottenuto il 22% dei voti e ben 157 (su 450) seggi alla Camera Bassa del Parlamento, ha trasformato Ziuganov nel favorito della nuova campagna elettorale. Ora è in testa con il 17% delle preferenze. Tutti gli altri lo seguono con grande distacco. Javlinskij è in seconda posizione con l'I 1%. Zhirinovskij piace al 9% dei russi e Lebed è sceso all'8,5. La vera grande sorpresa si trova però al terzo posto: nel gruppo dei leader è ricomparso Boris Eltsin con addirittura il 10%. Da mesi l'attuale Presidente era relegato nelle ultime posizioni e poteva sperare solo nel 3-5% dei voti. Ma i giochi non sono ancora fatti, e mancano più di quattro mesi alle presidenziali. Ventitré russi su cento non hanno'ancora fatto la loro scelta. L'esito delle elezioni del 16 giugno verrà deciso da loro. Anna Zafesova In assoluto il leader del partito (che sarà candidato di ti *ta la sinistra) è in testa alle preferenze: il 17% Rimonta anche Eltsin E' 3° dopo Javlinskij con il 10%: prima non superava il 5 «La Russia è a pezzi le industrie ferme le Bombe senza controlli E la chiamate stabilità?» Qui accanto il leader del partito neocomunista russo Ziuganov, vincitore delle recenti elezioni, con il generale Varennikov A sinistra un'immagine della guerra in Cecenia: due soldati russi prigionieri dei ribelli A destra il presidente Boris Eltsin

Luoghi citati: Cecenia, Mosca, Russia