Prodi: pullman fermo? Più potente
Il leader dell'Ulivo parla del suo futuro da Biagi a «Il Fatto» dopo il grande freddo con Massimo D'Alema Il leader dell'Ulivo parla del suo futuro da Biagi a «Il Fatto» dopo il grande freddo con Massimo D'Alema Prodi; pullman fermo? Più potente «Hopaura che l'accordo non raggiunga l'obiettivo» MILANO. Dove si è fermato il suo pullman? E' a una tappa o è in garage? «Il pullman è in garage, ma per potenziare il motore». Così Romano Prodi, che il giorno dopo il grande freddo con Massimo D'Alema sceglie «Il Fatto» di Enzo Biagi per rispondere sul proprio futuro e quello dell'Ulivo. Biagi: Un anno fa lei annunciò di aver deciso di entrare in politica. Penso che questo sia per lei un giorno triste: è una sconfitta politica o umana? Prodi: No, non è un giorno triste, questo è stato un anno faticoso, ma molto bello. Ho paura invece che l'accordo raggiimto in questi giorni dai vertici dei partiti non raggiungerà il risultato che si è proposto. Biagi: lei pensava a un Pansé basato su due forze: una governa e una sta all'opposizione. E adesso? Prodi: Ah, dopo un anno ne sono ancora più convinto. Un Paese che non si fonda sull'alternanza non può che fondarsi sul compromesso e sulla corruzione. Biagi: Lei avrebbe dovuto capeggiare lo schieramento di centrosinistra. E' stato un leader libero o condizionato? Prodi: Libero dentro e fuori. Anche se naturalmente un leader della coalizione deve tener conto delle diverse componenti. Biagi: E degli incontri D'AlemaBerlusconi cosa sapeva? Che cosa le raccontavano? Prodi: Quello che hanno capito tutti gli italiani, cioè che si parlavano. Biagi: Si sente ingannato da qualcuno? Prodi: No, non sono stato ingannato io, ma è a rischio un progetto politico a cui io e tanti altri italiani continuiamo anche oggi a credere. Biagi: pensa di aver avuto a che fare sempre con persone leali? Prodi: Mah, io penso di sì. Biagi: Non crede che la divida dai suoi amici, oltre che una visione politica, anche una visione morale? Prodi: Il mio problema è proprio questo: che io non riesco affatto a dividere la politica dalla morale, ed è un problema molto serio. Biagi: E le pare che in questo momento il problema del nostro Paese sia soprattutto quello delle riforme? Prodi: L'Italia ha un enorme bisogno di riforme, sicuramente di riforme istituzionali, ma non solo di riforme istituzionali: pensiamo alla tragedia della disoccupazione, pensiamo alla giustizia, alla scuola... Biagi: Come immagina una compagnia in cui vanno d'accordo D'Alema, Fini e Berlusconi? Prodi: Francamente questo non lo riesco a immaginare... Biagi: Ora è nato il governo Maccanico... Chi comanda oggi in Italia: i partiti, i grandi poteri economici, la massoneria, i giornali, le banche? Prodi: Prima di tutto a Maccanico mi lega una profonda e reciproca stima, tuttavia l'Italia è un Paese in cui i poteri sono troppo concentrati: questo è un dramma per la democrazia italiana, è ora di far contare di più i cittadini. Biagi: L'Ulivo continuerà a fiorire con o senza di lei? Prodi: Mah, l'Italia prima di tutto ha tanto bisogno dell'Ulivo che è una grande casa, ha porte aperte per entrare e per uscire. Io sono tra q .elli che restano dentro. Biagi: Quindi lei pensa che l'Ulivo abbia ameora bisogno di lei? Prodi: Penso proprio di sì. Biagi: Chi è D'Alema come persona? Prodi: Molto intelligente Biagi: E Berlusconi? Prodi: E' un avversario dell'Ulivo; Come persona è simpatico. Biagi: Per concludere, chi è il professor Prodi adesso? Prodi: E' uno che continua-a lavorare per la crescita della democrazia nel nostro Paese, e non rinuncia assolutamente a questo disegno. Biagi: Questa sera si sente un po' più solo? ( Prodi: In politica si è sempre soli. Ir. m.] Il leader dell'Ulivo Romano Prodi
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