LA RIFORMA DELLA PAURA di Gianni Vattimo

Ma è battaglia sui ministri: tecnici o politici? LA RIFORMA DELLA PAURA ANCHE chi non dubita della capacità, esperienza, probità morale e politica di Maccanico, ed è consapevole, d'altra parte, della assoluta impossibilità, per il bene del Paese, di andare a nuove elezioni senza alcuna modifica di legge elettorale e delle regole della competizione - non può non provare sconcerto, disagio, incredulità e timore di fronte all'alleanza che dovrebbe sorreggere il nuovo governo delle larghe intese, delle riforme istituzionali, o come altro lo si voglia chiamare. D'Alema ha parlato di compromesso democratico, per marcarne la continuità con il compromesso storico ideato da Berlinguer negli Anni Settanta; ma qui siamo di fronte a un accordo di levatura assai diversa, che non ha nulla di comparabile con il precedente a cui si richiama. Là si trattava dell'incontro tra due grandi forze popolari che - più che l'idéologia comunista o quella social-cristiana -, esprimevano due aspetti molto tradizionali dello spirito italiano, e che si incontravano sulla base della comune partecipazione alla ricostruzione antifascista del Paese, iniziata, con la Resistenza e proseguita con la Costituzione del 1948. Là c'era l'urgenza drammatica del terrorismo, non interpretata solo come necessità di difendersi con ogni mezzo da un nemico mortale, ma anche come stimolo, per le forze dell'«arco costituzionale», a ripensare un progetto di società giusta che coniugasse efficienza e solidarietà. Nonostante tutti i suoi limiti, per coloro che per un po' ci hanno creduto il compromesso storico, oltre Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA ROMA. Antonio Maccanico, presidente del Consiglio incaricato, è ottimista: «Farò presto», dice. Anche se già incontra i primi scogli sui ministri: tecnici o politici? Se il Polo punta a un governo politico, per D'Alema non se ne farà niente. E' questo l'elemento polemico più forte nella prima giornata di consultazioni che ha invece permesso di riscontrare «notevoli convergenze» sulle riforme istituzionali e sui temi economici. Le riforme sono, comunque, il primo nodo che Maccanico sta cercando di sciogliere. Non si conoscono ancora i termini in cui il presidente incaricato affronterà questo tema nel suo discorso programmatico: il Polo ha ripetuto, dopo un vertice nella residenza di Berlusconi, che è necessario un accordo «chiaro e non equivoco» sul se-, mipresidenzialismo alla francese. Oggi, per Maccanico, è una giornata importante. In calendario, fra gli altri, gli incontri con Lega, An, azzurri e pds. Battista, Martini e Rapisarda ALLE PAG. 2 E 3

Persone citate: Antonio Maccanico, Berlinguer, Berlusconi, D'alema, Maccanico, Rapisarda

Luoghi citati: Roma