La discoteca? Passione di 3 giovani su quattro

Ecstasy, lo «sballo» in una pillola La discoteca? Passione di 3 giovani su quattro GENERAZIONE ALLO SPECCHIO SONO circa nove milioni, non hanno un'identità comune ma sono diversi tra loro, hanno ancora fiducia nelle istituzioni e chiedono «regole certe cui poter fare riferimento». Amano in maggioranza la discoteca, vogliono stare in compagnia e si accontentano di poco. Sono l'esercito dei giovani nella fascia di età tra i 16 e i 25 anni. Una ricerca di Datamedia (un campione di 706 giovani intervistati telefonicamente) - resa nota dall'Osservatorio giovani del ministero della Sanità - sconfigge così i luoghi comuni sui comportamenti giovanili e ci dice che «hanno una grande sensibilità, credono nei valori dell'amicizia e nella famiglia». «Tutti - commenta Fausto Taverniti, direttore dell'Osservatorio giovani - guardano all'utilità di un'azione formativa e informativa, a una politica che si interessi più dei loro bisogni. Il mondo degli adulti appare loro troppo disattento, con il risultato di rendere quasi insanabile il fossato generazionale». La prima sorpresa è sull'intrattenimento notturno: in maggioranza i giovani pensano che una legge «sia necessaria» e tra loro il 37 per cento ritiene utili altri provvedi¬ menti aggiuntivi per limitare il triste fenomeno delle morti del sabato sera. La discoteca è frequentata da più del 75 per cento dei giovani intervistati da Datamedia (fascia 16-25 anni), ma quando si chiede di differenziare il tempo libero, l'interesse per lo «sballo» scende al sesto posto (appena il 5,4 per cento), alle spalle di una buona lettura di libri (8,6 per cento del campione). E ancora: amano stare in compagnia di amici e con il partner (23%), guardano la televisione (22,2%), ascoltano la musica (15,2%), praticano sport (13,7%). Di sorpresa in sorpresa: in maggioranza, gli intervistati non desiderano particolarmente far tardi (51,2%) e soltanto l'8,5 per cento può definirsi «nottambulo incallito». La voglia di trasgredire a tutti i costi si limita al 5,4 per cento. Le sorprese non mancano neppure in fatto di gusti e tendenze musicali: quella leggera continua a farla da padrona, ma appena con il 28 per cento, contro quella di tendenza, che interessa soltanto il 14 per cento. Il buon vecchio rock è ancora scelto da un 16,8 per cento di intenditori ed è in buona ripresa la musica dal vivo (8,4 per cento). In fatto di droghe, il 5,4 per cento del campione interessato ha dichiarato la propria tossicodipendenza, mentre il 18 per cento ha detto di aver fatto «talvolta» uso di sostanze stupefacenti; la stragrande maggioranza dei giovani pensa che «chi si droga ha bisogno di aiuto». E, per quanto riguarda il bere, la scelta tra bibite alcoliche e analcoliche si equivale. [r. cri.] sono sensibili e legati ai valori tradizionali ma il 23 per cento fa uso di droghe Secondo un'inchiesta

Persone citate: Taverniti