Scappano per non andare in istituto
Scappano per non andare in istituto Scappano per non andare in istituto Tolti ai genitori, scompaiono tre bambini di Gallipoli LECCE. Spariti. Tre fratelli che il tribunale per i minori ha deciso di sottrarre ai genitóri, assai litigiosi e anche per questo giudicati incapaci di educarli, sono scomparsi. Non si trovano. Quando i vigni urbani hanno bussato alla porta per notificare alla famiglia il provvedimento del tribunale, non ha aperto nessuno, Il papà e la mamma, rintracciati qualche ora dopo, hanno detto di non saperne nulla. In realtà, dopo mille litigi, per una volta si sono trovati d'accordo su una decisione: non privarsi dei figli. L'avevano annunciato: non li lasceremo andare via. Così si sono opposti alla disposizione del tribu¬ nale dei minori scattata dòpo le relazioni degli assistenti sociali e alcune denunce. Sebbene dicano di non saperne nulla, sembra che i figli siano rimasti a Gallipoli - dove questo episodio è avvenuto - rifugiati da amici o parenti per sfuggire ai giudici. I tre fratelli, due ragazzi di 15 e 13 anni e una bambina di 10, vengono descritti come turbolenti, prepotenti e violenti. I genitori di altri ragazzi avevano deciso di ritirare dalle lezioni i figli se fossero rimasti in classe i tre fratelli. I quali adesso a scuola non ci vanno più. Per sfuggire al tribunale dei minori. Non è la prima volta che avvengono simili episodi nel Salento, dove si calcola vi siano 1500 bambini bisognosi di aiuto. Qualche tempo fa a Squinzano una bambina di 10 anni prese a calci la sua insegnante di sostegno nella scuola elementare Collodi. E a Melendugno una bimba di otto anni, particolarmente vivace, aggrediva i compagni e ne strappava i quaderni. Era vivace al punto che gli altri bambini, per volere dei genitori, scioperarono per tre giorni. Ora il caso di Gallipoli. Prendendo in esame una situazione familiare ritenuta difficile (uno zio dei ragazzi, un malavitoso, è scompar¬ so, probabilmente vittima della «lupara bianca»), il tribunale per i minori ha quindi convocato i genitori, che non si sono mai presentati al colloquio con i magistrati. I quali hanno deciso infine di affidare provvisoriamente i fratelli a un istituto di assistenza. I genitori dei ragazzi (il padre pescatore e la mamma casalinga) non sembrano per niente disposti a cedere e hanno dato mandato a un legale, l'avvocato Biagio Palumbo, che ha presentato ricorso al tribunale. Intanto polizia e carabinieri proseguono le ricerche. Tonio Aitino
Persone citate: Biagio Palumbo
Luoghi citati: Gallipoli, Lecce, Melendugno, Squinzano
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