Major paladino di Maastricht di Fabio Galvano

II piano per il vertice di Torino: vietato cambiarlo Libro bianco contro la revisione del Trattato: no alle diminuzioni di sovranità Major paladino di Maastricht II piano per il vertice di Torino: vietato cambiarlo LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sarà una battaglia per difendere la sovranità britannica quella che il primo ministro John Major ingaggerà a Torino con gli altri Paesi dell'Unione europea. Dalle notizie che filtrano su un imminente «libro bianco» del governo, in vista della Conferenza intergovernativa in programma il 29 marzo sull'attuazione del Trattato di Maastricht, emerge la chiara intenzione di Londra di sfruttare al meglio l'arte del compromesso: cedendo sui punti ritenuti «non essenziali» e tenendo quindi tutte le cartucce a disposizione per opporsi agli sviluppi europei che da anni ormai fanno soffrire queste isole. Il Daily Telegraph anticipa una serie di punti su cui il «libro bianco» insisterà: un veto britannico per impedire un ampliamento dei poteri del Parla¬ mento europeo e un altro per bloccare qualsiasi progresso nella formazione di un comune apparato di difesa sotto il controllo della Ue. Sono temi su cui si richiede l'unanimità; e diventeranno quindi nuove roccaforti accanto a quelle che Londra già si assicurò a Maastricht nel 1991: l'esclusione dal capitolo sociale (tuttora osteggiato dai conservatori e dalla grande industria) e la possibilità di sottoporre a referendum nazionale l'adozione della moneta unica. Allora Londra era stata costretta a pagare - «a caro prezzo», si dice oggi - quelle concessioni: cedendo sui piani di colore franco-tedesco per una più stretta integrazione politica ed economica. Allo stesso modo, per Torino, il «libro bianco» consiglierà di cedere sui punti non essenziali. «Ci sono molte cose che ci piacerebbe veder cambiare a Torino - ha detto al giornale un innominato mini¬ stro - ma sono nella categoria delle cose desiderabili e non essenziali». L'importante, si aggiunge nel «libro bianco», è impedire qualsiasi proposta che possa ulteriormente erodere la sovranità britannica, come è già accaduto per esempio con l'abolizione del veto per i temi che si possono ora decidere a maggioranza qualificata. In questo capitolo il documento elencherà il desiderio britannico di limitare i poteri della Corte di Giustizia di Lussemburgo e quello di rivedere a favore dei maggiori Paesi dell'Ue il peso del loro rispettivo voto. Tutto sommato, come precisa il Telegraph con un paragone automobilistico, Torino dovrebbe essere per Maastricht e per l'integrazione europea «un tagliando dei 10 mila chilometri piuttosto che l'occasione per riforme fondamentali». Fabio Galvano

Persone citate: John Major

Luoghi citati: Londra, Lussemburgo, Torino