Bomba islamica in moschea

Bomba islamica in moschea Bomba islamica in moschea Terroristi scatenati, 24 morti ad Algeri ALGERI. Nel giro di 24 ore nella zona di Algeri 24 persone hanno perso la vita in un'impressionante serie di atti terroristici. Gli integralisti islamici sono arrivati a colpire persino una moschea con una bomba: non era mai successo. Il quotidiano «Liberté» ha reso noto che a Baraki, un sobborgo di Algeri, un attentato dinamitardo in una moschea ha provocato sei morti e 13 feriti. Nello stesso quartiere nei mesi scorsi erano stati assassinati una giornalista e due tecnici della televisione. L'esplosione è avvenuta mercoledì sera, poco prima che i fedeli cominciassero ad arrivare alla moschea - che è situata in un quartiere popoloso e può accogliere fino a cinquemila persone - per la preghiera del tramonto, che durante il mese di ramadan segna la fine del digiuno. Un altro gravissimo episodio si è verificato a Jemis El-Jeshna, 30 chilometri a Sud-Est della capitale, quattro donne e quattro bambini sono stati uccisi dall'esplosione di un'auto-bomba. Altre 20 persone sono rimaste ferite. Nel rione Beau Fraisier tre civili sono stati uccisi da sette presunti estremisti islamici che han¬ no aperto il fuoco contro i componenti di una stessa famiglia, mentre altre due persone sono state assassinate nel quartiere di Belcur. Ad Algeri le forze dell'ordine hanno ucciso tre presunti terroristi che si erano trincerati in un appartamento non lontano dall'ambasciata tedesca. Infine, due artificieri sono morti per l'esplosione di un'auto che cercavano di disinnescare. In mezzo a tanto sangue, gli integralisti lanciano anche messagi concilianti. Ieri l'Esercito islamico di salvezza (Eis), braccio armato del fuorilegge Fronte islamico di salvezza (Fis), ha annunciato di voler aprire il dialogo con il governo del presidente Liamine Zeroual. Il capo dell'Eis, Madani Merzag, ha inviato al generale Mohamed Betchine, consigliere dèlia sicurezza di Zeroual, un messaggio con il quale offre una tregua nella lotta armata contro il governo, in cambio della liberazione di due dirigenti del Fis, Abassi Madani e Ali Benhadi, in carcere dal 1991. Secondo il quotidiano «al-Uatan», che cita lo stesso Merzag, nel peggiore dei casi i'Eis si accontenterebbe anche del rilascio del solo Madani. [Agi-AdnKronos-Ansa] Al gorilla del leader assassinato ha chiesto «Come ti senti?» L'altro ha risposto «Carogna»

Persone citate: Abassi Madani, Ali Benhadi, Liamine Zeroual, Madani, Madani Merzag, Mohamed Betchine, Zeroual

Luoghi citati: Algeri, Jemis El-jeshna