Fininvest falso in bilancio

il caso il caso fonoi mm ih banche all'estero I giudici stralciano questo filone di inchiesta da quella sul finanziamento a Craxi Fininvest, falso in bilancio Indagati i fratelli Berlusconi R MELANO ISALE ad una settimana fa l'iscrizione di Silvio Berlusconi sul registro degli indagati per falso in bilancio. E assieme al suo, il nome di altri sei dirigenti del gruppo Fininvest. Ma, attenzione: quell'iscrizione è solo un fatto tecnico, una «trascrizione» di un'inchiesta aperta fin dal dicembre scorso e che, inizialmente, portava lo stesso numero del fascicolo su Ali Iberian e sui dieci miliardi finiti a Bettino Craxi. Proprio indagando su questa vicenda, infatti, i magistrati del pool hanno aperto uno squarcio sui presunti «fondi neri» della Fininvest. Squarcio che si sta allargando a macchia d'olio, mentre, al contrario, l'inchiesta su Ali Iberian e sui conti esteri attribuiti a Craxi è ormai conclusa. Da qui la necessità, da un lato, di mandare le richieste di rinvio a giudizio al gip e, dall'altro, di poter continuare ad indagare sui conti Fininvest. E da qui la scelta di dividere i due argomenti, con conseguente nuova iscrizione sul registro degli indagati. Ma se questa iscrizione è un dato puramente tecnico, il prosieguo dell'inchiesta è tutt'altro che «formale». Man mano che si raccolgono documenti il quadro si fa sempre più inquie: tante. C'è ad esempio agli atti là dichiarazione di un giovane avvocato, Giorgio Grandi, il cui nome.compare in una serie di società «off-shore» legate alla Fininvest. Il legale - che collabora con lo studio Carnelutti, uno dei più importanti anche a livello internazionale - racconta come nel 1993 decise di troncare un certo rapporto con la Fininvest. «L'assunzione di responsabilità penali e civili era eccessiva - spiega -. Eravamo procuratori o beneficiari di società che movimentavano ingenti somme, senza che vi fosse chiarezza sull'origine di detto denaro e sulla finalità delle movimentazioni». E su queste «ingenti somme» è puntato adesso l'interesse della procura. In particolare su quei cento miliardi in titoli di Stato di cui si è occupata la Fi- duciaria Orefici. Ricostruendo il percorso di questi titoli si è incappati adesso in banche di San Marino che - guarda caso erano le stesse utilizzate per occultare il percorso di Bot e Cct della maxitangente Enimont. E anche la banca in cui sono finiti i dieci miliardi della Ali Iberian è la stessa di Enimont, la Bil del Lussemburgo... Insomma per la contabilità «occulta» le strade son sempre le stesse. Mentre prosegue così l'inchiesta Fininvest va in porto (quasi) definitivamente la vicenda Eni-Sai. Cioè la storia della tangente pagata dalla società assicurativa del gruppo Ligresti per cercare di assicurare i dipendenti del gruppo chimico. Ieri infatti è stata pronunciata la sentenza d'appello che ha in sostanza ricalcato quella di primo grado. Sergio Cusani ha avuto 4 anni (5 anni era la condanna di primo grado); altrettanti Marcello Di Giovanni, ex presidente della Padana assicurazioni; 4 anni e 4 mesi per gli ex consiglieri Eni Antonio Sernia e Alberto Grotti. Severino Citaristi, ex segretario amministrativo della de, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi; 3 anni e 5 mesi per Fausto Rapisarda, ex amministratore dele-. gato Sai; 2 anni e 4 mesi ciascuno per Salvatore Ligresti, l'av¬ vocato Giuseppe Sbisà e l'ex ambasciatore negli Usa Rinaldo Petrignani. All'elenco mancano due imputati, la cui posizione è stata separata: Bettino Craxi, che aveva chiesto lo spostamento del processo a Brescia, e i Aldo Molino. [r. m.] L'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Brescia, Lussemburgo, San Marino, Usa