Polo divìso sui conviventi di Maurizio Tropeano
Sostegni alle giovani coppie, botta e risposta in Regione Sostegni alle giovani coppie, botta e risposta in Regione Polo divìso sui conviventi / cattolici: aiuti solo agli sposati «All'interno del Polo, in presenza di una proposta di legge presentata da tutti i gruppi di maggioranza fui dai primi di agosto, e di un disegno di legge approvato dalla giunta, ci pare inopportuna questa ulteriore proposta di legge firmata da sette consiglieri di Forza Italia che confonde comprensibili esigenze di solidarietà con la necessità del doveroso rispetto dell'articolo 29 della Costituzione». Ccd e Cdu in un comunicato congiunto hanno preso posizione sul progetto di legge sulla famiglia presentato da Forza Italia. Un documento in cui le parole sono state soppesate una per una per evitare rotture con il movimento azzurro. Certo, comunque, che la proposta dei sette consiglieri berlusconiani di riconoscere anche alle unioni di fatto una serie di diritti in tema di politiche sociali della Regione (dalla tutela dei figli alla possibilità di ottenere agevolazioni per la prima casa) ha provocato non poca tensione tra gli ex de. La prova è in questo comunicato congiunto frutto di una lunga riunione tra Sergio Deorsola, Raimonda Casari per il Ccd e Renato Montabone e Gianpiero Leo per il Cdu. I quattro si sono trovati alle 11 di ieri nell'ufficio del vicepresidente del Consiglio, Deorsola. Sul tavolo una copia della Costituzione italiana aperta sull'articolo 29 sottolineato a matita: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». «E noi spiega Renato Montabone - non abbiamo nessuna intenzione di derogare da questo principio». Certo, non è una chiusura netta: ((Assumiamo questo documento come strumento di confronto scrivono i due partiti - sicuri che il Polo saprà in modo unitario giungere all'approvazione di una legge sulla famiglia». Una legge, però, dai confini ben delimitati: «Le norme devono essere efficaci e non incompatibili con quelle dello Stato». Aggiunge Montabone: ((Abbiamo dei dubbi sulla legittimità costituzionale di una legge in cui non ci sia una netta distinzione tra famiglia fondata sul matrimonio e unioni di fatto». E Sergio Deorsola aggiunge: «Il pdl di Forza Italia ha portato un elemento di disturbo. C'è confusione. Un conto è la solidarietà, un'altra è il riconoscimento delle unioni di fatto». E ancora: «C'è l'esigenza di un maggior raccordo tra i consiglieri di maggioranza, soprattutto devono essere capaci di essere coerenti con le scelte della giunta». In ogni caso Ccd e Cdu tengono a precisare: «Sulla famiglia ci sono differenti posizioni nelle forze politiche più accentuate nello schieramento di centro-sinistra che in quello di centro-destra». / Anche Agostino Ghiglia, capogruppo, di An, la pensa così. Parla di «proposta interlocutoria ma anche provocatoriamente positiva» e giudica ((impropria l'unificazione in un unico progetto delle norme a favore della famiglia e di quelle relative alle cosiddette unioni di fatto». Ghiglia, poi, annuncia la prossima presentazione di un disegno di legge di An e spiega: «Per quanto riguarda il dibattito sulle unioni di fatto, questo riflette una realtà diffusa che non può né essere rimossa né essere demonizzata, soprattutto in presenza di figli i quali non debbono assolutamente subire discriminazioni materiali o psicologiche a causa delle libere scelte dei genitori». Ma si tratta di un'«apertura» a metà: ((Altro discorso è quello relativo alle unioni senza prole che non può costituire un titolo sufficiente nella concessione preferenziale di acquisto o lacazione delle abitazioni». E il popolare Antonio Saitta sottolinea quella che definisce una «contraddizione politica. Stupisce il fatto che la giunta abbia approvato un disegno di legge che riprende le proposte del ppi, del Ccd e del Cdu - e dunque riconosce solo la famiglia fondata sul matrimonio - mentre adesso il partito di maggioranza relativa, Forza Italia, presenta un progetto di senso contrario. Che cosa risponde Ghigo?». Maurizio Tropeano
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