Woody scene da un'adozione
Con «La dea dell'amore» l'attore-regista affronta ironicamente un tema autobiografico, con lui Sonino e Bonham Carter PRIME CINEMA Con «La dea dell'amore» l'attore-regista affronta ironicamente un tema autobiografico, con lui Sonino e Bonham Carter Woody: scene da un'adozione Le battute sono irresistibili, Alien è fantasticò CHE bravo, Woody Alien. Fantastico. Esiste qualcuno oltre lui che, facendo ridere con situazioni divertenti e battute irresistibili, in una commèdia newyorkese di costumi sia capace di affrontare intelligentemente almeno tre argomenti assai seri? Primo, le due forme più contemporanee di alienazione femminile: l'aridità egocentrica dell'arrivismo ambizioso, la trivialità patetica del commercio del proprio corpo. Secondo, la relatività della paternità fisica, la forza equivalente della paternità d'elezione. Terzo, l'eterno interrogativo: possono marito e moglie ritrovare l'amore e la passione perdutisi negli anni, nella consuetudine, nei dissensi? Il lieto fine dice di sì. Il matrimonio del giornalista sportivo Woody Alien e della gallerista d'arte Helena Bonham Carter è in crisi, l'eros coniugale è svanito, a letto con la moglie Alien si giustifica: «Mi dispiace, non riesco a trovarla, ho perso l'orientamento». Come tante coppie esaurite, decidono di adottare un bambino. Lui lo adora, lo trova somigliante a Broderick Crawford, vorrebbe chiamarlo Sugar Ray, Cole, Thelonius o Shane come i suoi prediletti eroi sportivi, musicali o cinematografici; lei se ne occupa poco, ha una nuova galleria tutta sua e anche un amante. Per amore del figlio adottivo, per curiosità e per vuoto emotivo, lui ricerca la madre del bambino. Scopre che è una prostituta pornoattrice molto simpatica che dopo varii cambiamenti di nome ha scelto quello di Judy Orgasm per interpretare film intitolati all'allegra vulva o alla passera fatata; ne respinge inizialmente le avances («Alla mia età, se facessi l'amore con te dovrebbero ricoverarmi in rianimazione»); vuol fare di lei una donna onesta e trovarle un buon marito. Succede, ma non per suo intervento. Succede pure che il disamore coniugale di Woody Alien venga superato. Succede che il giornalista sportivo e la ex pornodiva si ritrovino una volta da Schwarz, il negozio di giocattoli sulla Quinta a New York: lui accompagna il bambino nato da lei, lei accompagna la bambina avuta da lui che non lo sa, e lo scambio di figli non ha impor- tanza, non danneggia nessuno. Per la prima volta in un film di Woody Alien, ne «La dea dell'amore» si sentono termini sessuali anche crudi e battute ribalde, si vedono oggettini quali cactus-pene oppure orologi in cui l'andirivieni del pendolo è rappresentato da un maiale che sodomizza un altro maiale. Per la prima volta, un'invenzione comica bellissima si rifa alla classicità: commenti, discussioni e la certezza della perenne invariabilità dei destini umani sono affidati a un coro da teatro greco e a protagonisti mitici (Edipo, Giocasta, Ledo, Tiresia, Cassandra) che spesso invocano Zeus invano (trovano sempre la segreteria telefonica: «Qui Zeus. Non sono in casa...») e che si mutano alla fine in un balletto americano cantante e danzante lo swing più amato dal regista. Per la prima volta, le allusioni autobiografiche diventano del tutto esplicite, dirette, autoironiche: «Io non adotto bambini, figuriamoci, neppure prendo una macchina in affitto...» è la battuta con cui Alien vorrebbe rifiutare l'adozione pretesa dalla moglie, mentre come papà adottivo si dimostra poi tenerissimo, sollecito. Per la prima volta si rivela Mira Sorvino, figlia del caratterista Paul Sorvino, attraente e ottima attrice brillante nella parte della squillo bionda, sboccata, bella, scema e naturalmente di buon cuore. Magari più corriva e accomodante di opere quali «Crimini e misfatti» o «Io e Annie», la commedia di sentimenti è divertente, seria, incantevole, perfetta: Alien è Alien, amabile anche a sessantanni. Lietta Tornabuoni LA DEA DELL'AMORE (MightyAphrodite) di e con Woody Alien Mira Sorvino, Peter Weller Helena Bonham Carter F. Murray Abraham Commedia. Usa, 1995 Cinema Dorla, Eliseo di Torino Excelslor, San Carlo di Milano Ambassade, Atlantic 3, Augu stus 1, Ciak 1, Empire Intrastevere 1 (versione originale), Paris Quirinale 1 di Roma Woody Alien in una scena del film «La dea dell'amore» Il regista fa la parte di un giornalista sportivo in piena crisi matrimoniale e padre di un bimbo adottivo
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Ticino, la minaccia è svizzera
- Matrimonio in chiesa per una leader torinese dei transessuali
- L'INTERROGATIVO NUCLEARE
- Scontro per la discarica sulle Alpi
- «Chiudere Caorso» e Trino
- L'anagrafe non può considerarli donne e in duecento protestano alla Camera
- Non bastano pelliccia e permanente per fare d'un ex uomo una donna vera
- Il bello della biblioteca
- â?¢ Transessuali; che vuol dire essere ^uomo e sentirsi donna
- Alpitour difende il primato di Coppa
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- La tragedia della transessuale Richards
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Grazie Juve, grazie Brady
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy