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A Caltanissetta A Caltanissetta Truffa, guai per un agente e una suora CALTANISSETTA. Per essersi appropriati dei cospicui risparmi di un'anziana donna, paralizzata e demente, un agente di polizia e i suoi presunti complici - una suora e il direttore di un ufficio postale sono stati arrestati dalla polizia a Niscemi, su ordine del gip di Caltagirone, Salvatore Aquilino. L'agente, in carcere da novembre, quando scattò l'inchiesta del commissariato di Niscemi dove prestava servizio, è Salvatore Mule, 37 anni, di Gela. E' accusato di circonvenzione di incapace e di abuso di ufficio. Durante la scorsa estate si era preso cura di una vedova, Camilla Costa, 81 anni, che, pur vivendo da barbona in un tugurio, aveva accumulato risparmi per 127 milioni, che erano frutto della propria pensione e di quella ereditata dal marito. Ricoverata nell'ospedale di Niscemi, la donna, su pressione di una religiosa del reparto, suor Iolanda della «Sacra famiglia di Spoleto», al secolo Norina Meoli, 63 anni, di Apollosa (Benevento), era stata indotta a firmare una delega al poliziotto per ritirare i risparmi alla posta. Malgrado il documento fosse irregolare, il direttore Giovanni Arancio, 56 anni, consegnò i soldi all'agente che riuscì a prelevare la somma depositata anche approfittando del fatto che i parenti della vittima risiedevano tutti al Nord. La suora e il funzionario hanno beneficiato degli arresti domiciliari. Gli inquirenti hanno recuperato 113 milioni. Il poliziotto aveva speso i quattordici milioni mancanti in beni voluttuari che avevano sollevato sospetti e sollecitato i colleghi a avviare le indagini. Uno sbaglio fatale per l'agente che nell'ambito delle indagini condotte dalla procura di Caltagirone venne ammanettato nel dicembre scorso dai suoi stessi colleghi e rinchiuso nel carcere militare romano di Forte Boccea. [a. r.]