An sotto choc sarà contento Berlusconi

Un fax del Cavaliere ha annunciato agli alleati che era stata raggiunta l'intesa con D'Alema Un fax del Cavaliere ha annunciato agli alleati che era stata raggiunta l'intesa con D'Alema An sotto choc: sarà contento Berlusconi Fini: «Ora dall'accordo ci può salvare solo Scalfaro» ROMA. Montecitorio verso sera: il «popolare» Sergio Mattarella dà una cameratesca pacca sulla spalla ad Ignazio La Russa: «A' inciucione», lo prende in giro. L'esponente di An sorride, ma appena quello volta l'angolo sospira: «Il ppi si oppone all'accordo: è la nostra speranza... l'altra è che Scalfaro incarichi Dini così diventa tutto difficilissimo». Già, non c'è aria di festa dentro Alleanza nazionale, ancora sotto «choc» per il contropiede del Cavaliere: «Sarà contento Berlusconi - ironizza La Russa - che ogni mattina fa un nuovo accordo». Assai meno contenta lo è Àn che l'accordo lo subisce. Agli uomini di Fini non resta che fare buon viso a cattivo gioco: cantare vittoria in pubblico per la svolta presidenzialista e, sótto sotto, tifare per un «incidejhte» che mandi tutto a carte quarantotto. Il clima, a via della Scrofa, dove in mattinata si riunisce l'esecutivo di Alleanza nazionale, non è dei migliori. Visi scuri, che diventano neri come la pece quando Fini tira fuori un fogliettino inviatogli via fax dal Cavaliere. Una ventina di righe al massimo per dire che l'accordo tra lui e D'Alema c'è, sul semipresidenzialismo alla francese riveduto e corretto all'italiana, corredato dai punti di massima contenuti nell'intesa. «Insomma - argomenta il capo per preparare i suoi all'inversione di marcia - la montagna ha tirato fuori un topoione: il pds molla sul semipresidenzialismo, non possiamo dire di «no» pure questa volta. Adesso dall'accordo ci può salvare solo Scalfaro». Magra speranza, per An, quella di affidarsi al «Nemico» per eccellenza. Ma gli spazi di manovra sono quelli che sono. E comunque per Fini è più facile convincere i colonnelli dell'esecutivo piuttosto che i senatori che hanno chiesto un'assemblea con lui perché la sola idea dell'accordo con il pds li ha fatti imbufalire. Tra le quattro mura di via della Scrofa gli uomini di Alleanza nazionale si guardano in faccia, sospirano, discutono, qualcuno alza la voce e inveisce contro Berlusconi, ma tutti si preparano all'inevitabile, e si separano piuttosto mesti. Davanti ai giornalisti subiscono una metamorfosi, però l'occhio dubbioso li tradisce. Qualcuno tenta l'ultima carta per far saltare l'accordo prima che sia sera: Publio Fiori dichiara che il pds ha ceduto sul semipresidenzialismo alla Chirac, suscitando diffidenze e provocando ire a Botteghe Oscure. I più agguerriti, tra gli uomini di Fini, cominciano a sciamare per il Transatlantico cercando di frenare l'ottimismo che circonda l'accordo. «Guardate che non c'è niente ed è difficilissimo che ci sia qualcosa», brontola Francesco Storace. «Al di là delle fantasie e dei desideri di alcuni alleati del Polo non si sono create le condizioni per l'intesa», gli fa eco Mirko Tremaglia. Mentre Maurizio Gasparri consulta febbrilmente le agenzie per trovare una dichiarazione di D'Alema che gli possa fornire un qualche appiglio. Per poco non esulta quando la trova: «Eh s \ no! - sbotta il J coordinatore lifr " dell'esecutivo di An - il segretario del pds parla di riforma Sartori e così non si va avanti, noi non possiamo accettare una cosa del genere». Mentre i suoi sono impegnati alla Camera, Fini si accinge a salire al Quirinale. Reduce dall'aver siglato una sorta di tregua con il professor Domenico Fisichella, il presidente di An non ha voglia di sorridere: «Adesso - dice - il problema ce l'ha Scalfaro perché il nome del presidente incaricato è molto importante. Per il resto, vedremo...». Quindi si infila in auto con il capogruppo al Senato, Maceratini, che appare provato dall'influenza e dalle novità politiche: «E che devo dire? - sospira - sono perplesso». Tra dubbi, scatti d'ira e di impotenza, An viene trascinata verso l'accordo. L'unico sinceramente soddisfatto sembra il colonnello finiano Adolfo Urso: «Un partito - dice - fa politica per ottenere risultati, come quello sulle riforme, non solo per prendere voti che magari non può utilizzare». Già, ma il presidente di Alleanza nazionale se ne è finalmente convinto? Maria Teresa Meli Il segretario della Quercia aveva consigliato «Con An tiri fuori gli attributi» E Silvio: «Gianfranco, pensa a Fisichella. Rischi di tornare da dove ti ho tirato fuori» / Il segretario della Quercia aveva consigliato «Con An tiri fuori gli attributi» E Silvio: «Gianfranco, pensa a Fisichella. Rischi di tornare da dove ti ho tirato fuori» / s \ J lifr " Silvio Berlusconi leader di Forza Italia Silvio Berlusconi leader di Forza Italia Sopra, il segretario ' di Alleanza nazionale Gianfranco Fini

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