«Dateci i miliardi di Balangero» di Gianni Giacomino

Ciriè chiede alla Satti i finanziamenti che il Comune vicino ha rifiutato Ciriè chiede alla Satti i finanziamenti che il Comune vicino ha rifiutato «Dateci i miliardi di Balangero» Tocca al ministero dei Trasporti autorizzare l'operazione «Potremmo far sparire l'attraversamento di via Mazzini» Tre settimane fa l'amministrazione comunale di Balangero ha rifiutato in blocco il progetto della Satti: con una semplice alzata di mano, dopo quindici anni di trattative, i consiglieri hanno rimesso in gioco i 6 miliardi di finanziamento previsti per la costruzione di un sottopasso e di una nuova circonvallazione in località Grange. E il Comune di Ciriè non ha perso tempo, ha preso la palla al balzo e ha sfruttato il «gran rifiuto». Con un ordine del giorno presentato dal popolare Paolo Ballesio e approvato all'unanimità dalla giunta, durante l'ultima seduta del Consiglio comunale, ha chiesto che i 6 miliardi vengano riconvertiti e utilizzati per il potenziamento del tratto di strada ferrata che corre attraverso il Comune di Ciriè. Il documento è già stato inoltrato all'attenzione dei vertici della Satti, la società che garantisce il servizio pubblico sulla linea Torino-Ceres e sulla Canavesana. I dirigenti della ditta di trasporti torinese, nei prossimi giorni, si incontreranno con i funzionari del ministero dei Trasporti per discutere di un eventuale reinvestimento della cifra e per stilare un bilancio sull'attuale situazione dei lavori di razionalizzazione su tutto il tratto della Torino-Ceres. «La bocciatura dei nostri progetti da parte del Comune di Balangero arriva dopo più di dieci anni di trattative - commenta amareggiato il direttore generale della Satti Rodolfo Notaro , era un'occasione unica per aumentare il livello di sicurezza e per migliorare la percorribilità sulla strada provinciale». Continua: «Dal 1989 quando abbiamo portato sul tavolo le proposte di potenziamento della linea, abbiamo incontrato dura opposizione in quasi tutte le amministrazioni, da Caselle a San Maurizio, da Ciriè a Borgaro. Dei "no" secchi che ci hanno fatto perdere almeno il 30 per cento del valore dei fondi che avevamo a disposizione. Mi¬ liardi». Poi, con un pizzico di soddisfazione: «Alla fine, però, quasi con tutti abbiamo raggiunto un accordo dopo diverse modifiche e ritocchi ai disegni originali». Per gli amministratori di Ciriè i 6 miliardi rifiutati da Balangero potrebbero essere impiegati per cercare un'alternativa all'attraversamento a sbarre di via Mazzini. In tal caso si prolungherebbe via Montegrappa fino a via Battitore dove rimarrebbe in funzione l'attuale passaggio a livello. Seconda ipotesi, i soldi potrebbero venire utilizzati per un miglioramento complessivo di tutti gli attraversamenti regolati dal movi- mento delle sbarre biancorosse. Una richiesta, quella approvata dalla giunta di Palazzo D'Oria, che avviene pochi mesi dopo che il ministero aveva bocciato altre proposte di potenziamento della strada ferrata presentate proprio dalla giunta leghi- sta guidata dal sindaco Ezio Genisio, ma, ritenute troppo esose. Termina Rodolfo Notaro: «Mi auguro che il ministero dirotti su Ciriè questi fondi». Poi traccia un bilancio complessivo sulla situazione dei lavori sui quasi 40 chilometri di ferrovia della Torino-Ceres. «Stiamo operando per l'a*bbassamento della carreggiata ferroviaria che consentirà di elettrificare la linea, il ponte di Pessinetto crollato durante l'alluvione del 1993 è stato ricostruito». L'obiettivo: «Per riprendere il servizio su tutta la linea entro il prossimo settembre». Gianni Giacomino A fianco Paolo Ballesio che ha proposto di migliorare il tratto di linea ferroviaria che attraversa Ciriè

Persone citate: D'oria, Ezio Genisio, Paolo Ballesio, Rodolfo Notaro