la Regione troppi lavori a rischio«ora censiremo tutte le attività del Piemonte»

la Regione; troppi lavori a rischio In un anno 3120 casi di malattie professionali e oltre 60 mila infortuni la Regione; troppi lavori a rischio «Ora censiremo tutte le attività del Piemonte» L'assessorato regionale alla Sanità ha messo a punto un progetto per conoscere e controllare quali sono le situazioni lavorative a rischio: spesa di oltre 2 miliardi. L'obiettivo: raggiungere entro un anno la schedatura delle lavorazioni pericolose e la redazione della mappa di tutte le aziende dove i lavoratori possono o potrebbero corre qualche pericolo. In un'ottica che bada più alla prevenzione che non al consolidato delle patologie di cui si conoscono già entità e gravità. Sintetizzando quanto ha detto l'assessore Antonio D'Ambrosio il progetto denominato «Prior» non si pone come un «doppione» di quanto fanno i vari ispettorati o le singole Usi, bensì come un organismo («il primo in Italia») che ambisce a elaborare i dati esistenti secondo un «linguaggio» comune e a valutare le situazioni di rischio nelle varie lavorazioni, ambienti, uso di materiali. In parole correnti si effettua il monitoraggio di quanto c'è sul territorio, per controllarlo di giorno in giorno secondo parametri unificati. Sembra poca cosa ma la realtà attuale è un insieme di dati che fluiscono in modo diverso da situazione a situazione, da ufficio a ufficio: omologarli appare già un passo avanti per capire cosa succede dalla grande azienda alla «boita». Per capire che non si tratta di esercitazioni a vanvera vale la pena ai riflettere su alcuni elementi, neppure aggiornati (perché non ve ne sono riferiti a tempi più vicini) risalenti a tre anni fa. Ebbene nel '93 in Piemonte sono stati contati nel settore industriale 3.120 casi di malattie connesse all'ambito lavorativo e 62.511 infortuni; 90 mila persone pari al 2 per cento della popolazione hanno accusato invalidità permanente. Il costo collettivo per assenze, assistenza, cura, mancata produttività, ecce¬ tera, sonuna ad oltre 2 mila miliardi. Il Piemonte si pone nel contesto occidentale con la più alta concentrazione di colpiti da mesotelioma pleurico imputabile ad asbesto. L'indice dell'inquinamento da rumore, specialmente a Torino, è tra i più alti in Europa ed elevata la percentuale di malattie dell'udito. Da qui la preoccupazione di trovare il modo corretto per prevenire le più diffuse patologie e per arginare quelle non ancora note che sono prossime all'insorgenza e stabilire qual è il rapporto tra ambiente, materiali usati e malattia. Progetto ambizioso? Forse. Ma necessario. Spiega D'Ambrosio: «In questa fase la Regione stanzia 2 miliardi e 200 milioni per istruire 25 diplomati più 3 laureati che ci forniranno i dati per controllare migliaia di aziende e lavoratori, specialmente quelli esposti a malattie meno gravi ma ugualmente debilitanti».

Persone citate: Antonio D'ambrosio, D'ambrosio, Prior

Luoghi citati: Europa, Italia, Piemonte, Torino