Sabauda si chiudono i restauri

Entro l'anno dovrebbero riaprire le sale dei maestri di '400 e '600 Oltre alla Galleria di Casa Reale, destinati 300 milioni per ristrutturare la Villa della Regina Sabauda, si chiudono i restauri La Fondazione Crt stanzia mezzo miliardo UN LUNGO RECUPERO LA Fondazione Crt, ente di controllo della Cassa di Risparmio di Torino, ha stanziato altri 500 milioni di lire, che si aggiungono ai 3 miliardi e mezzo che aveva già erogato per completare i lavori di ristrutturazione della Galleria Sabauda. L'opera di finanziamento, approvata ieri dal consiglio di amministrazione della Fondazione, prevede anche la concessione di altri 300 milioni. Saranno destinati al restauro di Villa della Regina, la prestigiosa residenza costruita nel 1615 per volontà del Cardinal Maurizio di Savoia, su progetto attribuito all'architetto Ascanio Vittozzi. Il progetto di sistemazione e riallestimento della Galleria Sabauda è stato avviato nel 1987 dalla Soprintendenza per i Beni artistici e storici del Piemonte, ora guidata da Carlenrica Spantigati. Le erogazioni della Crt hanno consentito il restauro di quadri e delle relative cornici, la ristrutturazione delle sale e alcune significative acquisizioni. I fondi hanno integrato quelli ministeriali, prevalentemente destinati a opere edili e impiantistiche per la climatizzazione e per l'attuazione delle norme di sicurezza. Il mecenatismo della Crt ha permesso di aprire poco per volta al pubblico i settori destinati al collezionismo dinastico, da Emanuele Filiberto di Savoia fino a Carlo Felice. E' recente la riapertura delle sale dedicate alle collezioni del Principe Eugenio e alla pittura fiamminga e olandese. I nuovi finanziamenti offerti dalla Crt dovrebbero permettere di far riaprire entro l'anno anche il settore dedicato ai maestri piemontesi attivi fra il Quattrocento e il Seicento. Lo stanziamento per Villa della Regina offrirà ulteriore soccorso a una delle più sfortunate regge sabaude. Ampliata e arricchita per quasi due secoli, conobbe l'inizio della sua decadenza quando nel secolo scorso smise d'essere residenza reale, per diventare sede dell'Istituto Figlie dei Militari. La nuova destinazione d'uso poco alla volta modificò il parco e anche gli interni. Il degrado giunse con le bombe lanciate sulla residenza durante l'ultima guerra. E venne aggravato quando l'Istituto abbandonò la Villa, nella metà degli Anni Settanta. Da allora, Villa della Regina conobbe più incursioni di teppisti e di ladri. Finché vennero avviati tardivi progetti di recupero, lenti nel concretizzarsi, ritardati da bisticci burocratici e da controversie fra Stato e Provincia, affidataria della Residenza fino al marzo del 1994. Data in cui il ministero delle Finanze decise di affidare l'intero complesso alla Soprinten¬ denza per i Beni Artistici, con un provvedimento a lungo contestato dalla Provincia. Dal luglio del 1994 la Soprintendenza ha comunque avviato un articolato piano d'intervento, che intende affrontare le cause più urgenti del degrado. I 300 milioni messi ora a disposizione dalla Crt verranno spesi per il restauro delle decorazioni della facciata, il recupero di decorazioni, di arredi e degli infissi, [m. lup.] Entro l'anno dovrebbero riaprire le sale dei maestri di '400 e '600 I restauri per la mostra dei fiamminghi di due anni fa nelle sale della Galleria Sabauda

Persone citate: Ascanio Vittozzi, Carlenrica Spantigati, Carlo Felice, Emanuele Filiberto Di Savoia

Luoghi citati: Piemonte, Torino