PELE'«Europa non sciupare i diamanti africani

Il granata, trascinatore del Ghana, elegge i suoi eredi ma mette in guardia i grandi club Il granata, trascinatore del Ghana, elegge i suoi eredi ma mette in guardia i grandi club JT«Europa, non sciupare i diamanti africani JOHANNESBURG DAL NOSTRO INVIATO Tanto per cominciare, non si sono portati dietro il cuoco. E nemmeno lo stregone. «Che voi italiani - provoca Abedì Pelé - chiamate psicologo. Vi capisco: è più chic». Quelli del Ghana ci ridono su. La ventesima edizione della Coppa d'Africa volge al termine. Oggi sono in programma le semifinali, sabato le finali. L'attesa si perde negli spazi e corre dietro all'aquilone del tifo. A Johannesburg, per Sud AfricaGhana, saranno in ottantamila; a Durban, per Zambia-Tunisia, quattro gatti. Lo spirito nazionalista surclassa l'empito nazionale. Il Ghana è l'unica squadra ad aver vinto sempre (quattro su quattro). Gli organizzatori l'hanno sistemata vicino a uno splendido parco, in un albergo a tre stelle, lo stesso che aveva ospitato la Liberia di Weah. I dirigenti sono vestiti come guardie del corpo, le guardie del corpo come dirigenti. Non c'è traccia di divisa sociale. Spopolano le ciabatte. Gli zoccoli no: troppo rumorosi. Orari flessibili, tentazioni sotto il livello di guardia. Il Sacchi ghanese è un brasiliano dagli oscuri trascorsi, Ismail Kurtz, un po' di Fluminense e una vita su e giù per il Golfo Persico. Al momento di salire sul pullman per andare ad allenarsi, si scopre che il pullman non c'è. Un classico, ormai. Quelli dello Zaire hanno rischiato di perdere l'aereo: all'ora convenuta, il bus arrancava nel traffico. I ghanesi sono vaccinati: a bordo del torpedone di ordinanza, hanno rischiato un pauroso incidente. Selciato fradicio, autista un po' bevuto, frenata tellurica, e il fosso sfiorato di un niente. Succede. Pelé zoppica. Ha la caviglia sinistra bendata. Distorsione. Ieri non si è allenato. Il dottore è pessimi- sta. Già si parla di punture: ma potrebbero non bastare. «E' stato uno dello Zaire - racconta Abedì -. Il dramma della Coppa d'Africa non sono gli autobus che non arrivano. Sono gli arbitri che non fischiano. Non faccio per dire, ma uno come me andrebbe tutelato. Viceversa, mi hanno fatto di tutto: allo stomaco, allo zigomo, al piede». Trentadue anni a novembre (ma sarà vero?), orecchino padronale, sguardo da monello, Pelé ci fa da cicerone: «Il Sud Africa non è l'Africa. E' un'altra cosa. Mi ricorda l'Europa. Tutti quei grattacieli, tutti quegli svincoli. Ciò premesso, il livello tecnico è molto alto. Di più: questa è la quarta coppa alla quale partecipo. Nessun dubbio: è la più forte, la più dura. I motivi? Il contributo degli allenatori stranieri, l'apporto dei giocatori professionisti. Più che una sfilata di giovani talenti, come magari farebbe comodo a voi, sta diventando, sempre più, un festival di tenori maturi, penso a Yeboah, a Weah, al sottoscritto». Ma senza la Nigeria, buttiamo lì, è come un Mondiale senza il Brasile. Il torinista s'impenna: «E' un paragone che non regge. Guai a confondere la Nigeria "americana", e l'eccellente propaganda da essa fornita alla causa africana, e la Nigeria "continentale", un serbatoio come tanti. Si fidi: anche così, la manifestazione resta terribilmente selettiva». Sarà, ma l'ultima edizione, nel 1994, la vinsero proprio i nigeriani. Pelé cavalca il momento: «Il calcio europeo è più tattico e sofisticato. Il mio, il nostro, più naif, più votato all'attacco. Certo, anche sul piano squisitamente disciplinare, abbiamo compiuto enormi progressi. Il problema, se mai, sono le strutture, l'organizzazione fuori campo. Chi investe in Africa, non si pentirà». La frase, buttata lì senza secondi fini, ci permette di approfondire il discorso. Ammesso che, davvero, il calcio africano sia il calcio del futuro, chi ha ragione: l'Ajax a rivolgersi direttamente alla fonte (esempio: il nigeriano Kanu, tesserato in età da biberon), o il Milan a privilegiare il prodotto finito, il Desailly svezzato da Nantes e Marsiglia, il Weah cresciuto fra Montecarlo e Parigi? «Capisco l'Ajax, ma il Milan non mi scandalizza. L'Olanda è una cosa, l'Italia un'altra. Là, un campionato acqua e sapone. Da voi, una guerra continua, uno stress devastante. Sono sincero: fossi il presidente di una grande società italiana, mi regolerei come il Milan. Prece- j denza all'atleta maturo. Un Kanu buttato in pasto ai pescecani, potrebbe uscirne pazzo. Meglio un robusto tirocinio in provincia, o all'estero, presso botteghe meno esigenti». Qualunque sia l'esito dell'odierna sfida, Abedì non si staccherà dai suoi sino a sabato. «Se il Toro ha bisogno di me, figurarsi il Ghana. Del resto, mal ridotto come sono, temo di non poter essere d'aiuto né agli uni né agli altri». Il contratto che lo lega al Toro di Calieri scade il 30 giugno 1997. «Non ho fretta, deciderò a tempo debito». Se il Ghana si aggiudica la coppa, ogni titolare intascherà diecimila dollari. «Il Sud Africa - spiega Abedì - è stato trattato con i guanti. Ha sempre giocato a Johannesburg. Complimenti. La squadra è solida; noi, in compenso, abbiamo più estro». Vero. A patto, però, che in campo scenda anche lui, soprattutto lui. Ma ci vorrà un miracolo. E il Ghana, da tempo, non paga più gli stregoni. Roberto <«" Beccantini «L'Ajax può svezzare i nostri giovani talenti, in Italia rischierebbero di bruciarsi in un clima calcistico esasperato» di ma mette in guardia i grandi club n sciupare africani Abedì Pelé rischia di saltare a semifinale con il Sud Africa per un colpo alla caviglia Desailly svezzato da Nanarsiglia, il Weah cresciuto ntecarlo e Parigi? «Capisco ma il Milan non mi scandaOlanda è una cosa, l'Italia . Là, un campionato acqua e. Da voi, una guernua, uno stress dee. Sono sincero: fossidente di una grantà italiana, mi regome il Milan. Prece- j ll'atleta maturo. Un uttato in pasto ai pe potrebbe uscirne Meglio un robusto o in provincia, o al presso botteghe sigenti». unque sia l'esito dela sfida, Abedì non si rà dai suoi sino a sae il Toro ha bisogno figurarsi il Ghana. to, mal ridotto come emo di non poter esaiuto né agli uni né agli alontratto che lo lega al Toro ri scade il 30 giugno 1997. o fretta, deciderò a tempo Ghana si aggiudica la copi titolare intascherà diecillari. «Il Sud Africa - spiega è stato trattato con i guanempre giocato a JohanneComplimenti. La squadra è noi, in compenso, abbiamo o». Vero. A patto, però, che po scenda anche lui, soprati. Ma ci vorrà un miracolo. na, da tempo, non paga più goni. Roberto <«" ccantini «L'Ajax può svezzare i nostri giovani talenti, in Italia rischierebbero di bruciarsi in un clima calcistico esasperato» j Abedì Pelé rischia di saltare a semifinale con il Sud Africa per un colpo alla caviglia