Auto, il'95 salvato dall'export di Renzo Villare

La ripresa debole influenza il settore. Bene i veicoli commerciali La ripresa debole influenza il settore. Bene i veicoli commerciali Auto, il '95 salvato dall'export La produzione italiana cresciuta dell'8,68% TORINO. A due velocità l'andamento della produzione di auto in Italia nel 1995. Decisamente favorevole nella prima parte dell'anno, con un primo trimestre in crescita del 21,7% rispetto allo stesso periodo '94, è poi progressivamente rallentata, con un consuntivo annuale positivo limitato al 6,1% (1.422.359 unità contro 1.340.878), molto inferiore a quello dell'anno prima che era stato del 20%. E la chiusura sarebbe stata sicuramente peggiore se la produzione non fosse stata sostenuta dall'andamento delle vendite all'estero, cresciute nel 1995 del 18,5%, in un mercato europeo stagnante ( + 0,6%). La conferma di questa tendenza produttiva fiacca arriva dai risultati di dicembre, in perdita del 9,5%, con 99.000 vetture prodotte. E', invece, andata meglio per la produzione di veicoli commerciali e industriali, cresciuta del 26,7% e passata da 193.591 a 245.250 unità. Anche le esportazioni sono andate molto bene: +28,7% (da 128.041 a 164.779 pezzi), pari al 67,2% dell'intera produzione. La domanda in Italia è aumentata del 26,3% per i veicoli fino a 3,5 tonnellate di peso totale a terra e del 30% per quelli al di sopra di tale peso, anche per la parziale ripresa degli investimenti. Questo porta la produzione di autoveicoli a 1.667.609 unità, di cui 806.489 all'export (48,4%), contro 1.534.469 nel 1994, con un incremento globale dell'8,68%. E' quanto emerge da un comunicato dell'Anfia, l'associazione delle industrie italiane del settore, in cui si sottolinea come «il rallentamento delle vetture prodotte sia imputabile a due cause fondamentali: l°)il deludente livello delle immatricolazioni in Italia che, secondo le proiezioni della Motorizzazione, hanno chiuso il 1995 con un modesto ricupero dell'I,99% (1.704.910 auto) dopo la perdita dell' 1,3% nel 1994 e il crollo del 29,1% nel 1993; 2") i provvedimenti protezionistici del Brasile che, con dazi proibitivi, hanno praticamente bloccato la produzione di vetture destinate a questo importante mercato». «I motivi che rendono debole la ripresa - prosegue l'Anfia possono farsi risalire alla congiuntura europea che non manifesta segni di ripresa e, in particolare per l'Italia, alla de¬ bolezza dei consumi, unita alla crescita della fiscalità, ulteriormente aggravata dalla recente manovra finanziaria. Ciò penalizza la situazione produttiva, con effetti negativi sull'andamento economico e sociale». Diverso il discorso sulle esportazioni il cui andamento particolarmente brillante conferma, con 641.710 vetture vendute all'estero, pari al 45,1% dell'intera produzione (40,4% nel '94), «il gradimento per la produzione italiana, a cui si è aggiunta nel frattempo la nuova media Fiat Bravo & Brava che, dopo la Punto nel 1995, si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento internazionale di auto dell'anno 1996». Dall'istituzione del premio nel 1964, non era mai accaduto che una stessa Casa costruttrice se lo aggiudicasse per due anni consecutivi. In dicembre le auto italiane esportate sono state 45.112 ( + 20,6%). Renzo Villare

Luoghi citati: Brasile, Italia, Torino