Magna Grecia alle stelle di Liliana Madeo
17 Presentata la grande mostra Magna Grecia alle stelle fri ROMA NA mostra «stellare» che a Venezia, in PalazI I zo Grassi, ha la sua masIsimn vetrina ma che poi si dirama «a raggiera» a Policoro, Paestum, Napoli, Taranto, Sibari, Crotone, Vibo Valentia. Così il ministro per i Beni Culturali Antonio Paolucci ha definito la grande esposizione che il 24 marzo si inaugurerà a Venezia, «Magna Grecia - I Greci in Occidente»: una mostra, patrocinata dal Presidenre della Repubblica, che Cesare Annibaldi della Fiat ha definito «la più difficile, la più impegnativa fra quelle di Palazzo Grassi», e per la quale, forse per la prima volta in Italia per un evento di tali dimensioni, si sono strettamente intrecciati responsabilità e contributi scientifici d'wl'j livello fra gli spjc: alisti del ministero per i Beni Culturali - direttori generali, sovrintenr'enti,. direttori di musei, archeologi, storici, restauratori - e lo staff dirigenziale di Palazzo Grass'. Alla presentazione iella mostra, avvenuta ier; ; lattina a Roma nella sede dell'Accademia dei Lincei, c'era un «parterre» straordinario, comprendente - fra gli altri - gli studiosi che del comitato scientifico fanno parte, e l'ex direttore generale del ministero Stefano Sisinni che fu rimosso dall'incarico dall'ex ministro Fisichella e che è stato uno dei sostenitori del progetto ai suoi primi passi. Giovanni Pugliese Carratelli, presidente del comitato scientifico, ha spiegato il senso della mostra: «Vogliamo chiarire che cosa ha significato l'arrivo dei Greci, portatori di una grande cultura, in Italia; che cosa ha significato il loro incontro con le civiltà indigene; quale contributo infine questo apporto ha dato allo sviluppo della civiltà europea. I Greci hanno segnato i destini di Roma e dell'Europa. La mostra vuole delineare il processo che ha condotto alla definizione stessa del concetto d'Europa, come patria di una cultura in cui il pensiero dialettico e l'intuizione artistica si sono reciprocamente illuminati. Lo sviluppo delle colonie greche dell'Occidente, dall'Italia alla Sicilia, la Cirenaica, la Provenza, la penisola iberica è avvenuto fra i primi secoli del secondo millennio a. C. e gli ultimi secoli del primo millennio a. C. Quindi la mostra si aprirà con un sommario quadro del mondo mediterraneo, indicherà poi il profilo della progressiva esplorazione del Mediterraneo ad opera di navigatori greci e orientali, poi racconterà la crisi del mondo «miceneo» compendiata nei poemi omerici come «guerra di Troia», e dirà come l'elaborazione della «polis», nuova forma di organizzazione statale, autonoma comunità di uguali non investita dalla divinità, sia stata la premessa del movimento di colonizzazione in Occidente». Un ampio affresco storico. Affidato a una straordinaria documentazione. Circa mille opere provenienti da 24 musei di 12 Stati, oltre che da istituzioni italiane e anche da un privato del nostro Paese, collezionista di armature antiche e rigorosamente anonimo: idoletti fittili, specchi in bronzo, coppe, monete, vasellame, statue, gioielli, una nave greca affondata nelle acque di Gela, troni regali. In parallelo alle opere esposte, lungo tutte le pareti di Palazzo Grassi, correrà un nastro di carta che illustrerà le architetture, l'uso del territorio, la struttura sociale e istituzionale delle città, le attività culturali e lo sviluppo artistico negli insediamenti dei Greci: «Il supporto e l'integrazione delle tematiche didattiche e scientifiche dell'esposizione» lo chiama Gae Aulenti, ideatrice di questo «Atlante». Il catalogo della mostra - che resterà aperta fino all'8 dicembre '96 e porterà Palazzo Grassi su Internet - è edito da Bompiani. Liliana Madeo
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