Ma Hristo si becca gli insulti

1 Ma Hristo si becca gli insulti Zola: troppi errori imperdonabili Hodgson: bene, però 2 punti persi MILANO. La partita dei rimpianti. Inter e Parma si elogiano a vicenda della bella gara disputata ma entrambi lamentano le grandi occasioni da gol sprecate banalmente. A decidere il risultato, che alla fine accontenta i due contendenti, Marco Branca che a dieci minuti dalla fine ha consentito all'Inter di pareggiare il gol di Stoichkov. «Un gol che ci dà molta fiducia e premia la grande gara disputata dall'Inter - dice l'attaccante nerazzurro che meritava di più per quello che ha fatto nel primo tempo -. Difficilmente la sorte ti consente di rimediare nel finale agli errori iniziali e io, Carbone, Ince e Ganz ne abbiamo commessi molti. Solito gol dell'ex? Non avevo mai giocato contro il Panna : sono riuscito a sfruttare la prima occasione». Moratti e Hodgson sono soddisfatti della prova della squadra. Il presidente elogia tutti e fa sapere che «Vialli non ci interessa. Anche perché lui ha già firmato con un'altra società». Hodgson aggiunge: «Ho sperato fino in fondo nel pareggio e ci siamo riusciti. Dopo tante gare perse o pareggiate all'ultimo istante per una volta siamo stati premiati noi. Sono contento per il calcio perché la partita è stata trasmessa in diretta in molti Paesi ed è diventata un ottimo spot pubblicitario. Resta però il fatto che abbiamo perso altri due punti importanti dopo quelli di domenica scorsa a Vicenza». In casa parmigiana si rimpiange la mancata vittoria che incide gravemente sulla classifica. ((Abbiamo regalato il pareggio - dice Pedraneschi - colpa di Stoichkov e Zola che per troppa sicurezza hanno commesso errori ingiustificabili». E tutti se la prendono con il bulgaro, addirittura insultato in campo e fuori per avere fallito clamorosamente il raddoppio nella ripresa. Zola in testa: «Ho mandato Hristo a quel paese più di una volta perché non si possono commettere certi errori per troppa leggerezza. Non si è offeso: c'è abituato dai tempi del Barcellona e non ci fa più caso». Nino Sorniani

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