Il croato le porte italiane mi sembravano stregate

Il croato: le porte italiane mi sembravano stregate IL PROTAGONISTA Karic felice per la sua prima rete in campionato Il croato: le porte italiane mi sembravano stregate BARI. Dopo un palo (contro la Juve nello sciagurato derby perso 5-0) e tre gran tiri respinti sulla linea (contro Piacenza, Parma e Fiorentina) finalmente è arrivato il gol per Veldin Karic, il croato scoperto dal Toro a novembre. Gol pesante, che permette ai granata la conquista di quattro cose importantissime: salvare la pelle, avvicinare il Piacenza, irrobustire il morale e mantenersi in vantaggio nei confronti del Bari nell'eventualità che la salvezza dovesse passare per la cruna della classifica avulsa. Karic, oltre ad aver segnato una rete, ha propiziato con una deliziosa giocata quella di Rizzitelli. Insomma, dopo tanto patire, una domenica felice. «Indimenticabile - sorride il croato -. E' stata una segnatura facile, però. Quando sono entrato in area ho avuto un attimo di panico: tiro o provo a scartare il portiere che mi sta uscendo addosso? La scelta è stata d'istinto, con una finta ho evitato Fontana e poi finalmente le porte italiane hanno finito d'essere stregate per me». La traduzione dei monosillabi dell'attaccante croato è opera di Rizzitelli. Un Rizzitelli che in campo, nella ripresa, aveva litigato di brutto con Protti mettendogli, e facendosi mettere, le mani in faccia. «Va bene così, non parlo di questo, non mi va. La mia Puglia mi porta sempre bene, quando gioco contro Bari, Foggia o Lecce segno sempre. Punto d'oro, però chissà quando impareremo a gestire il vantaggio, a non cadere più in errori assurdi. Karic è bravo, grazie a lui risparmio almeno il trenta per cento delle botte. Era ora che la sua silenziosa dedizione venisse compensata da un gol». Maltagliati, sul rigore invocato da Protti: «Onestamente, non so se c'era». [c. giaci

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