Scoglio sono specialista in salvataggi

E dopo la partita, show del Professore, che si definisce persino «prostituta per necessità» E dopo la partita, show del Professore, che si definisce persino «prostituta per necessità» Scoglio: sono specialista in salvataggi «Tranquilli, con me al timone non si retrocede mai» BARI DAL NOSTRO INVIATO «Io prostituta per necessità». E' una delle tante affermazioni di Scoglio durante l'intervista, pardon, lo show post-partita. Uno show scandito dalle risate e da un accenno d'applauso dell'uditorio, deliziato dal fuoco d'artificio verbale del Professore che recita rimanendo impassibile. La frase succitata è pronunciata dal condottiero di Lipari a mo' di commento alla definizione di Fascetti: «Franco ed io siamo due allenatori di strada». E Scoglio ribadisce: «Altroché, ringrazio Eugenio, noi due siamo proprio uguali. Siamo davvero due stradaioli, due professionisti incalliti che sul calcio muoiono. E anche arrabbiati: eravamo disoccupati quando in A c'era gente che allenava chissà perché, gente che al massimo aveva vinto un campionato di C2, mentre il sottoscritto e l'amico Fascetti abbiamo trionfato in tutte le categorie. E così, eccoci entrambi a vivere sull'alibi». Pausa, segue la spiegazione: «Sull'alibi perché se ci salviamo diranno che abbiamo fatto una grande impresa. Se, invece, falliremo, potremo sempre dire che abbiamo pagato gli errori di chi ci ha preceduto. Ad ogni modo, quattro volte ho preso una squadra in odore di retrocessione e sempre ho centrato il traguardo: Lucchese, Reggiana, Genoa e Akragas. Chi di voi ha memoria d'elefante ricorderà che con gli agrigentini (l'Akragas, ndr) qui feci risultato secoli fa». Il condottiero granata parla a ruota libera, fa con la testa sì a chi gli dice che lui e Fascetti sono legati dalla solidarietà dei poveri («Però, soldi ne abbiamo qualcuno, io non butto via nulla») e per ribadirlo, in un vortice di battute, informa che la giacchetta blu indossata ogni domenica è «del 1987, eppure guardate come fa ancora la sua figura». Già, e della partita, che cosa dice il Napoleone siciliano? «Che bisogna commentare: siamo tutti contenti, noi e voi baresi». Un cronista torinese butta lì: «Chissà quanto ha sofferto sul 21 per il Bari» e la risposta è un largo, teatrale cenno alla platea: «Signori, il vostro collega è un caro amico ma ha fatto una domanda da coglione. Macché sofferenza, guai farsi prendere dall'ansia, bisogna sempre ragionare e il Toro l'ha fatto». Un giornalista investiga sul rigore invocato da Protti, Scoglio s'inalbera (o finge?): «Non parlo di questo. Avanti, altra domanda». Poi interroga l'interrogante: «E lei che cosa mi dice, allora, dei falli su Angioma e Bernardini? Se vuole immalinconire, avanti, proceda». Via a uno spassoso duetto, il cronista si scusa, il Professore magnanimo concede l'unico sorriso: «Accetto». E annuncia di aver visto «un grande miglioramento della mia squadra rispetto alla sconfitta con la Fiorentina che non ho ancora digerito e chissà quando digerirò. Allora ero stato zitto e lo sono stato anche dopo, quando hanno fatto apparire la Fiorentina quello che non è. Ma i viola hanno il potere, la tv, che noi e la squadra d'Eugenio non abbiamo. Mi auguro che ci salveremo tutt'e due, le formazioni che sono a quota 25 non s'illudano, se toppano le becchiamo perché noi e i baresi abbiamo spessore». Ecco Fascetti, Scoglio rammenta d'essere prostituta per necessità, l'altro sbotta: «Lo so, lo so ma che cosa aspetti ad alzare le tariffe?». Claudio Giacchino E' il 25' della ripresa: Karic, lanciato da Cravero, evita il portiere Fontana e realizza il gol del 2-2. Nella foto piccola un primo piano del croato

Luoghi citati: Bari, Lipari