Capello: caricati dall'ipotesi-sorpasso

2 L'allenatore rossonero elogia la ripresa dei suoi e le prove di Maldini, Desailly ed Eranio Capello: carienti dall'ipotesi-sorpasso «Siamo ben vivi, e tutt 'altro che Weah-dipendenti» PRIMA VITTORIA IN FRIULI CUDINE APELLO tira fuori dal cilindro l'ennesima formazione e sfata l'ennesimo tabù. Da allenatore del Milan non aveva mai vinto in Friuli. E con la vittoria nello stadio udinese manda un messaggio di fervidi ringraziamenti alla Fiorentina e alle sue speranze di sorpasso, benzina ulteriore nel motore del Milan sornione, ma efficace. «Queste motivazioni che arrivano dall'esterno - spiega l'allenatore rossonero - ci sono sempre molto utili perché inseriscono ulteriore birra nei miei giocatori. Ad ogni modo abbiamo fatto sapere a tutti un paio di cose: il Milan c'è e, oltretutto, non è Weah-dipendente. Siamo riusciti, nonostante la mancanza del liberiano, a trovare vie alternative al gol. Nel primo tempo, certamente, incontravamo difficoltà pur risultando efficaci fino agli ultimi metri. Il gol di Maldini ci ha fatto distendere e, nella ripresa, siamo stati assoluti padroni del campo. Tirando le somme: Milan discreto nella prima frazione, ottimo nella seconda». Il discorso dell'allenatore goriziano, dopo la premessa, scivola sulla prestazione dei sin- goli. C'è da spiegare qualche cosa anche sulla formazione: la prima riguarda Albertini. «Avevo già fatto questa scelta in settimana - commenta Capello perché Albertini aveva bisogno di respirare: mi sembrava giusto che riposasse. Oltretutto Boban e Donadoni stavano bene. Allora mi sono regolato: ho preferito la soluzione Maldini al centro della difesa perché Desailly mi serviva nella posizione centrale del campo. Lì è veramente straordinario. Come straordinario è stato lo stesso Maldini sia in copertura che in conclusione. Buoni anche i tre davanti. Ho sostituito Simone solo per scelta tattica, non per demerito. Da notare anche l'egregia, anzi ottima, prestazione di Eranio in versione terzino destro». E' raggiante il Paolo Maldini che, sul campo dove aveva fatto il suo esordio in serie A (20 gennaio 1985, Udinese-Milan 1-1), segna la sua diciottesima rete usufruendo di un'uscita piuttosto approssimativa di Battistini che gli recapita un pallone comodo comodo. «Ne è passato di tempo, vero? - ci scherza su il Paolo nazionale comunque è andata bene, questo è l'importante. Abbiamo avuto qualche difficoltà nel primo tempo, ma, successivamente ci siamo distesi. Il mio gol? E' nato da un contrasto col portiere dell'Udinese, poi mi sono trovato lì la palla e l'ho messa dentro con il destro». Va tutto storto, invece, in casa bianconera. «Abbiamo disputato un primo tempo di grande livello - spiega Zaccheroni nel dopo-partita -, ma nel secondo è andato tutto male. Il gol, oltretutto, ci aveva tagliato le gambe. E' nato da un errore di Battistini? Ne commettiamo tutti». Le sostituzioni nascono da infortuni. Nel finale del primo tempo Bia si è scontrato con Desailly e ha riportato un leggero trauma cranico. Non vedeva più dalla parte sinistra ed è stato portato, per accertamen¬ ti, all'ospedale civile di Udine dal quale è stato dimesso un'ora dopo. Stroppa, invece, ha riportato una contusione alla tibia. L'unica soddisfazione ai bianconeri la dà Berti Vogts, et. tedesco giunto al «Friuli» per vedere Bierhoff all'opera. «Ha avuto due occasioni buone - commenta il selezionatore della Germania -, ma contro Maldini e CostaGurta è difficile farsi valere. Mi è piaciuto e, probabilmente, lo convocherò per il prossimo impegno in nazionale». L'appuntamento è per il 10 febbraio a Oporto contro il Portogallo. Francesco Facchini Maldini sfrutta un rimpallo e segna l'l-0 per il Milan Dalla panchina Capello incita i suoi. Per questo match ha ridisegnato la formazione

Luoghi citati: Friuli, Germania, Portogallo, Udine